Le anomalie italiane e quelle europee – di Umberto Baldocchi

Le anomalie italiane e quelle europee – di Umberto Baldocchi

confronto di veri programmi contrapposti, nel nostro caso sulla sincronicità e convergenza delle ventisette campagne elettorali, e quindi sulle omogeneità delle normative che concernono non solo l’elettorato attivo e passivo, ma   sulle modalità di presentazione delle liste, modalità e tempistica di presentazione delle candidature e caratteri della scheda elettorale ( vincolo non ancora esistente di una scheda con puri contrassegni comuni europei), disciplina delle incompatibilità e delle ineleggibilità e via dicendo. Non basta certo ad uniformare il tutto il sistema elettorale proporzionale.

Perché stupirsi allora  del ruolo marginale di un Parlamento che è sì co-legislatore, ma  che, a differenza credo di tutti i Parlamenti del resto del mondo, non ha se non in misura ridotta e assolutamente marginale veri e propri poteri di iniziativa legislativa?

Certo l’ Italia ha una situazione estrema per certi aspetto folcloristica ma perché non osservare mai i “difetti” i “deficit” le incompiutezze gravi, le contraddizioni che sono anche nelle regole europee ( e non solo nei paesi mediterranei)  che poi  giustificano l’astensionismo regolarmente cresciuto dal 1979 al  2019,  quando la partecipazione è improvvisamente risalita oltre il 50% ( 50,9%), non per il voto giovanile,come qualcuno ha sostenuto,  ma per la crescita di partecipazione al voto di una parte soltanto dell’ Europa, vale a dire di quella più investita dai neo nazionalismi- e nei fatti dall’imminente  ritorno della guerra ai confini europei-  di Polonia, Romania, Ungheria, Cechia, Croazia, Slovenia, Lettonia, Lituania.

Quale forza politica in campo denuncia questi difetti e dichiara apertamente di voler perseguire ufficialmente la applicazione delle misure urgenti per democratizzare  le elezioni del Parlamento europeo, per dare veramente voce comune ai popoli europei, per evitare che nelle urne magari prevalga o si allarghi l’idea di una “Europa con l’elmetto”?  Sarebbe utile saperlo, oggi prima del voto.

Umberto Baldocchi