Se il cittadino è proprio… nessuno – di Michele Marino
b) l’INPS cui non bastano tre anni per liquidare il TFS dopo 40 anni al servizio dello Stato;
c) le Ferrovie che hanno una doppia velocità: supersonica per i benestanti ed ottocentesca per i viaggiatori a livello locale o regionale;
d) strade e autostrade, talvolta impraticabili, talaltra ardue e lentissime a causa di interminabili lavori in corso con lunghi strozzamenti per svariati chilometri;
e) parcheggi scarsi/ssimi, specialmente a Roma e nel Sud;
f) mezzi pubblici, idem come sopra, compresi i taxi, inadeguati e spesso inquinanti;
g) in ambienti di lavoro illeciti, senza un minimo di garanzia sulla sicurezza per la salute, da cui deriva la piaga delle vittime, anch’essa a livelli record europei; h) giovani, laureati e non, che non hanno prospettive occupazionali, obbligati ad emigrare all’estero senza alcun desiderio di far ritorno in terra natìa.
A riguardo della politica economica, piuttosto che del miserando elenco di difetti e carenze nazionali m’è piaciuta la definizione data dal prof. Monti dei politici come spergiuri a riguardo della responsabilità in ordine agli obblighi inerenti il vincolo di bilancio che non sono rispettati. “Ahi serva Italia, … non donna di provincia, ma bordello …”. Dante amava, sì, il “bel paese” (lo diceva ironicamente), ma non gli italiani che lo costrinsero all’esilio. – Siamo certi che sono trascorsi sette secoli?! Il Sommo poeta affermava anche che “solo i mediocri fanno politica” e che il tradimento è il peccato supremo.
Morale: si arriverà, chissà, a individuare i traditori della Patria che ci vogliono relegare a sudditi, isolandoli o escludendoli dal Palazzo del potere?
Michele Marino