Tequila – di Giuseppe Careri

Tequila – di Giuseppe Careri

“Da questa imprevedibile e tormentata Colombia ti scrivo, cara poetessa visionaria, degustando una dopo l’altra le tue poesie, bevendo sorso a sorso le tue tequila che bruciano le mie viscere”.

E’ l’appassionata dedica del poeta colombiano Luis Eduardo Jaramillo Gonzàles all’ultimo libro di poesie di Brigidina Gentile, “Tequila”, presentato nei giorni scorsi alla Galleria Arca di Noesis durante un incontro internazionale italo-ispano- americano. Una serata piacevole, ricca di spunti poetici e racconti di vita vissuti in altri paesi a noi molto vicini.

Alla presenza del vice console dell’Equador, Sara Lucia Ona, i professionisti delle parole ci hanno deliziato la serata con le loro storie, le storie dei loro paesi d’origine, Rosa Maria Grillo, Monica Sarmiento-Archer, Miguel Angel Zapata, Luis Eduardo Jaramillo Gonzàles e, naturalmente, l’autrice del libro Tequila, Brigidina Gentile.

“Balla per me gitana

un tango dai capelli neri,

cantami quel che non è più,

scivola sul mio cuore guapa

y arràncame la vida con tu voz”.

Con parole armoniose e delicate, Brigidina Gentile ci racconta l’amore, la sensualità, il desiderio, la delicatezza della natura, dei fiori, gli alberi, gli uccelli. La giovane autrice lo racconta con passione e semplicità ad un pubblico attento e interessato ai versi magici della sua poesia.

“Tu che sei il mio girasole,

sempre ti volti dove io non sono.”

Scrive di Brigidina il poeta colombiano Luis Eduardo Jamarillo Gonzales, Quanto è affascinante la poesia di Brigidina, le sue parole trasformate in immagini che ci inebriano e danzano davanti ai nostri occhi ondeggiando senza peso su più trapezi invisibili.”

Rosa Maria Grillo, compagna di viaggio alla ricerca di Penelope, aggiunge “Nessuna sorpresa, nessun Io ipertrofico o sguardo ombelicale, nessuna nostalgia o lirismo compiaciuto, ma ponti sempre tesi lontani per ricostruire rapporti, amicizie, storie di vita.

Brigidina, il volto gentile e sorridente, vive a Roma e ha perfezionato gli studi di antropologia culturale. Poetessa e traduttrice ha svolto una ricerca sul campo in Messico e precisamente nel Chiapas. In seguito ha approfondito lo studio delle lingue ispanoamericane che ritroviamo in quasi tutte le poesie del suo libro bilingue.

“Pesano le tue parole

nel cuore umido della sera

E su di me.

Le disferò stanotte

Come Penelope,

per tesserne di nuove

domani.

Ma non per te.”

Nel corso della presentazione del suo libro di poesie, mi tornano alcuni momenti di lei mentre conversa con il suo compagno, esprimendosi sempre con gentilezza nei modi e nello sguardo. Ha sempre il sorriso sulle labbra che ingentilisce il suo viso, gli occhi, i capelli dorati. Capisco il senso delle sue poesie dedicate all’amore, al desiderio del corpo, ma anche all’amarezza profonda per una storia finita.

“Il bello è più bello se tu ridi

E noi ci balliamo in mezzo

Con le scarpe giuste”.

L’immersione nelle parole poetiche della Poetessa ci avvicina emotivamente alle persone che ci circondano, che ci amano, ma che spesso ci fanno pure soffrire.

“Sembrava senza fine quel desiderio di velluto

che ci prendeva in ogni dove,

sembrava senza fine eppure s’è rappreso.

I nostri corpi da tempo si sono detti addio

Ma le menti no,

loro non se ne fanno una ragione

e noi nella luce violetta della sera

fianco a fianco camminiamo

con le nostre ombre altrove.”

Il viaggio della poetessa ci ha accompagnato nel genere umano che ci riconcilia con la nostra fisicità e soprattutto con la nostra mente. L’amore, il desiderio, l’amicizia, il distacco, la ricerca dell’Io, è l’essenza della poesia di Brigidina Gentile.

“Oggi io cerco una felicità diversa

e forse l’Infinito avrà pietà della mia

rumorosa solitudine.”

Giuseppe Careri