A proposito dei “trattori”: e il “sonno” del Governo sulle quote latte?

A proposito dei “trattori”: e il “sonno” del Governo sulle quote latte?

C’è da chiedersi se sulla storia dei “trattori”, che in realtà coinvolgono tutto il reparto agricolo si stia raccontando davvero tutto. Ad esempio sull’annosa questione delle “quote latte” che ci hanno visto assistere ad anni ed anni di contenziosi con l’Unione europea. E in questi giorni in cui, quasi all’improvviso, si è finalmente sentito parlare, sia pure non sempre nel modo più giusto, di tutti i problemi che vivono che ci assicura la produzione alimentare e degli allevatori. In particolare dei produttori di latte e nonostante si siano viste riconoscere il tribunale le loro ragioni.

Quasi sotto silenzio è passata l’iniziativa organizzata dall’ Unione Europea, da Terra Viva Cisl della Lombardia con il suo Presidente Giuseppe Fumagalli e dall’associazione LPT, “Latte- Persona- Territorio” con il Sen. Sergio Agoni, per porre fine a quello che è stato definito “sfregio istituzionale del Paese in ambito Europeo nel campo della annosa questione delle quote latte”.

Il Paese, hanno detto gli intervenuti, tra cui Alessandro Diotallevi, non merita di essere considerato un “traditore delle politiche europee perché il sistema Italia della produzione del latte non ha mai violato le quote assegnate all’Italia e gli allevatori non meritano la persecuzione in atto”.

Un giudice, infatti, ha scritto in una sua ordinanza che non è stato prodotto più di quanto consentito dall’Europa. E l’ordinanza del magistrato, dopo aver sostenuto che punizione europea inflitta agli allevatori fatta di sanzioni, multe, prelievi supplementari, sterilizzazione dei contributi è ingiusta e va cancellata”, è andata oltre notificando a Governo e Parlamento i risultati raggiunti,

I rappresentanti del settore hanno denunciato, però, che la cosa non ha avuto alcun seguito da parte del Parlamento del Governo da cui si sarebbero attesi un seguito istituzionale, con un’inchiesta, un’indagine conoscitiva, una legge, una consultazione e gli interventi necessari per evitare chiusura di aziende, dolori e morti. E, invece, niente! In realtà l’ordinanza del Giudice è stata utilizzata per emanare “il solito decreto-legge di proroga dei termini” con il perdurante ricatto della rateizzazione di oneri assolutamente non dovuti.

Da questa considerazione, Terra Viva Cisl e LPT,  hanno deciso di mostrare la strada maestra per risalire una situazione insostenibile che è così riassumibile: “abrogazione dell’art. 1bis del 103/23, ricalcolo della produzione di latte in vigenza del sistema quote; commissariamento dell’agenzia indicata dal Giudice penale come responsabile dei danni provocati, sospensione dei provvedimenti sanzionatori europei e dei procedimenti di recupero nazionali sono da approvare con legge immediata. L’unico tempo da frapporre è quello per il coinvolgimento secondo i Trattati della Commissione Europea. Istruttoria di 30-60 giorni e approvazione della legge. Con l’unanimità delle forze politiche, nessuna indenne da responsabilità per i danni prodotti all’Italia e ai suoi allevatori.

La conclusione è che è necessario “un tempo nuovo per gli allevamenti e per il latte italiano, nella legalità e nella consapevolezza del primato di qualità della produzione italiana nel mondo”.

L’incontro è servito anche per la presentazione di un vera  e propria proposta di legge per rispondere alla definitiva sistemazione del settore (CLICCA QUI)