La Vita: una forza che sorprende – di Eleonora Mosti

La Vita: una forza che sorprende – di Eleonora Mosti

Il senso ed il valore della vita oggi può ripartire solo dopo una riconciliazione dell’uomo stesso con la propria coscienza. E la riconciliazione ci riporta immediatamente al tema del perdono. Ma procediamo per gradi.

Mai come in questi ultimi anni il genere umano ha dovuto misurarsi con il pericolo di perdere la vita. Senza andare troppo indietro nel tempo basti pensare all’ ultima pandemia che ha visto compromessa la salute quasi di un intero Pianeta, alla guerra tra Russia e Ucraina, tra Hamas e Israele, per non parlare del malessere sociale che ogni giorno vede assassini procedere senza pietà su altre creature considerate nemiche solo perché questa nostra società sta coltivando forti disagi che a loro volta danno vita a personalità disturbate.

Il fenomeno dei femminicidi, l’abbandono di neonati in cassonetti, la sparizione di persone ritrovate morte poi in luoghi abbandonati, che già dovrebbero scandalizzarci o quantomeno allarmarci, diventano invece luoghi di commenti mediatici passati su tutti i canali televisivi con una naturalezza firmata “dovere di cronaca”. Forse c’è qualcosa che ha oltrepassato il comune senso del limite. Ma arrivano in nostro aiuto giornate commemorative appunto per non perdere la memoria di quello che è l’uomo o almeno di quello che dovrebbe essere. Questa volta occorre fermare il tempo in questo giorno dedicato alla Vita e con tutte le nostre forze metterci in ascolto per sentire le grida di tutti coloro che senza motivo, ogni giorno, continuano a perderla.

Quest’anno la 46ª giornata della Vita la immagino proprio vissuta nel silenzio delle nostre coscienze e intanto le grida dei corpi straziati dalle bombe devono farci dire…basta orrori! Ma anche chi è complice di sofferenze sociali dettate soprattutto da logiche politiche di disuguaglianza deve silenziare le proprie menzogne rivestite di buoni principi e mettersi davanti alla propria coscienza che non farà sicuramente sconti. Come chi sceglie di giocare con la vita, negandola quando non vuole contribuire alla bellezza del Creato, interrompendola quando un corpo non è più produttivo e solo un costo per la società, oppure quando la pena di morte diventa il trionfo della legalità. Tutto questo perché nell’uomo di oggi l’estremizzazione della libertà, ricercata nei falsi meandri del semplice e puro egoismo, ha vinto sulla bellezza dell’esistenza creata a immagine divina.

Allora ritorniamo al tema iniziale, a quello che quest’anno lo slogan della CEI ha presentato per la 46ª giornata della Vita: “La forza della vita ci sorprende…”. Siamo d’accordo sul tema, bellissima la suggestione della forza che la vita ha in sé perché ci sorprendono sempre i tanti esempi di come l’essere umano abbia in sé l’istinto di sopravvivere, oppure conosciamo quanto la scienza e la tecnologia stia lottando contro il tempo cercando sempre di più di procedere in fatto di cure contro le tante malattie… anche se poi procediamo con leggi sul fine vita. Ma in comunione e in verità tra tutti esaminiamo le nostre coscienze e perdoniamoci davanti a Dio, perché in questi ultimi anni la Vita l’abbiamo davvero calpestata.

Senza l’umile richiesta di perdono per il recupero di quella umanità, di quella forza che è dentro di noi, non potremo gioire del nostro futuro. Perché la Vita è futuro, ma se la continueremo a tradire, raccoglieremo solo ciò che abbiamo seminato. Dunque viva la Vita quando è immagine di quella umanità che la esalta e tutela come grande ed unico Dono. “Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita?” (Mc 8,36).

Eleonora Mosti