Israele – Hamas: chi non può ignorare la Corte internazionale

Israele – Hamas: chi non può ignorare la Corte internazionale

The Guardian di Londra ha recentemente pubblicato una riflessione di Mohamad Bazzi, direttore dell’Hagop Kevorkian Center for Near Eastern Studies e professore di giornalismo alla New York University (CLICCA QUI) sulle implicazioni per altri paesi del recente pronunciamento della Corte internazionale di giustizia sulle accuse di genocidio contro Israele presentate dal Sudafrica (CLICCA QUI).

Secondo Bazzi si è trattato di “una vittoria per i palestinesi, e per il sud del mondo in generale, in quanto Israele per la prima volta è stato ritenuto responsabile delle sue azioni militari da uno dei tribunali più importanti del mondo”. Ma l’autore affronta il tema del significato, e delle conseguenze del pronunciamento, al momento interlocutorio, e comunque privi di reali effetti, valutandolo “imbarazzante” per il Presidente americano Joe Biden e i suoi principali collaboratori, in particolare il Segretario di stato americano, Antony Blinken, che qualche settimana fa ha descritto il caso del Sudafrica come ‘privo di merito’ ”. Bazzi aggiunge che se questa sentenza può essere ignorata da Israele, lo stesso non possono fare gli Stati Uniti, il Regno Unito e le altre potenze che hanno sostenuto finora “incondizionatamente” Israele dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Per l’autore, la sentenza della Corte internazionale costituisce un incentivo “per spingere finalmente per un cessate il fuoco”.

“L’amministrazione Biden – prosegue l’autore – è particolarmente vulnerabile alle accuse di ipocrisia se decide di ignorare le conclusioni della Corte, che sono vincolanti per i suoi stati membri, visto che negli anni più recenti ha invitato altri paesi, particolarmente Russia e Myanmar, a rispettare le sentenze della Corte internazionale.

Bazzi ricorda la fresca dichiarazione di Biden secondo la quale la Corte “rimane una delle istituzioni più cruciali dell’umanità per promuovere la pace nel mondo” e aggiunge: “con un sostegno così forte, gli Stati Uniti apparirebbero ambigui se continuassero a insistere sul fatto che il caso del Sud Africa è infondato, o che la sentenza quasi unanime della Corte di venerdì in qualche modo non dovrebbe applicarsi a Israele”.

CV