Cisgiordania: l’Onu denuncia il mancato rispetto dei diritti umani

Cisgiordania: l’Onu denuncia il mancato rispetto dei diritti umani

Un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato ieri deplora quello che definisce un “rapido deterioramento” dei diritti umani nella Cisgiordania occupata e ha esortato le autorità israeliane a porre fine alla violenza contro la popolazione palestinese.

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha affermato di aver registrato l’uso di detenzioni arbitrarie di massa, di detenzioni illegali e casi di tortura o altre forme di maltrattamento di detenuti palestinesi. Secondo cifre tutte da verificare, sarebbero quasi cinquemila i palestinesi detenuti in Cisgiordania dopo l’attacco di Hamas del  7 ottobre. Da quella data sarebbero stati uccisi oltre 300 palestinesi nel corso delle operazioni di polizia da parte dei militari d’Israele.

Denunciati i casi di arrestati denudati, bendati, legati per lunghe ore e colpiti dai militari israeliani da cui sarebbero anche stati minacciati e insultati, oltre che coperti di sputi. Non sarebbero mancati casi di abusi sessuali e di violenza di genere”.

“L’uso di mezzi e armi tattiche utilizzate dalle delle forze dell’ordine, l’uso della forza non necessaria o sproporzionata e l’applicazione di restrizioni di movimento ampie, arbitrarie e discriminatorie che colpiscono i palestinesi sono estremamente preoccupanti”, ha affermato il capo dell’OHCHR, Volker Türk, il quale ha chiesto a Israele di adottare “misure immediate, chiare ed efficaci per porre fine alla violenza dei coloni contro la popolazione palestinese”.

Intanto The Jerusalem Post ha riportato la dichiarazione di un portavoce dell’esercito israeliano con la quale si ammette che gli ” estesi danni causati dall’attacco aereo israeliano sul campo profughi di Maghazi a Gaza di domenica notte sono stati un errore”.

Il funzionario ha riferito che, a seguito di un’indagine interna dell’IAF, è emerso che il tipo di armi utilizzate non corrispondeva alla natura della missione. Di conseguenza, si sono verificati ingenti danni collaterali che non dovevano verificarsi e che avrebbero potuto essere evitati se fossero state utilizzate le armi corrette.

“Un’indagine preliminare ha rivelato che durante l’attacco, altri edifici sono stati danneggiati adiacenti agli obiettivi che dovevano essere attaccati”, ha riferito a KAN l’unità del portavoce dell’IDF. “[Ciò] apparentemente ha provocato danni a coloro che non sono coinvolti… L’IDF si rammarica del danno causato a coloro che non sono coinvolti.”

L’attacco aereo israeliano che ha colpito il campo profughi di Maghazi, nel centro di Gaza, ha ucciso 70 persone.