Quanti altri morti a Gaza? – di Alessandro Risso

Quanti altri morti a Gaza? – di Alessandro Risso

A Marzabotto i nazisti uccisero 770 civili. A Sant’Anna di Stazzema tedeschi e repubblichini ne avevano sterminati 550. Della Seconda guerra mondiale sono le maggiori atrocità ricordate in Italia, insieme alle Fosse Ardeatine: lì vennero uccise 335 persone, dieci per ognuno dei 33 soldati tedeschi – altoatesini, per la precisione – uccisi nell’attentato partigiano di via Rasella. Dieci a uno, una crudeltà rimasta nella memoria.

Ricordiamoci questi numeri prima di leggere quelli contenuti nell’articolo riportato sotto, dove il giornale israeliano “Haaretz” conferma e approfondisce il dato dei morti a Gaza fornito dalle autorità palestinesi: 17.700 morti, di cui almeno 7000 bambini (cifra resa nota al momento della scrittura di questo articolo, poi salite oltre 8400 secondo le autorità della Striscia di Gaza, nde).

La strage dei terroristi di Hamas il 7 ottobre aveva causato 1200 morti, oltre ai 240 civili presi in ostaggio. Non bastano 12 palestinesi uccisi per ogni israeliano? A quale numero di morti si placherà la sete di vendetta del governo Netanyahu? Alle vittime dei bombardamenti aspettiamo di aggiungere quelle della fame e delle epidemie? E quanti lutti e dolori futuri porterà inevitabilmente l’odio di chi ha visto i propri cari, la propria casa, la propria vita distrutta sotto le bombe?

Prendiamo atto che la risoluzione ONU per imporre il cessate il fuoco immediato a fini umanitari è stata bloccata dal veto degli Stati Uniti (astenuto il Regno Unito) di fronte al compatto voto favorevole degli altri 13 paesi membri del Consiglio di sicurezza.

Non dobbiamo però stupirci se gli equilibri mondiali si stanno spostando, se i BRICS da 5 che erano diventano 11 dal 1° gennaio prossimo (comprendendo quasi metà della popolazione mondiale), se con loro preferiscono rapportarsi le altre nazioni asiatiche e i Paesi africani, insofferenti verso la supremazia occidentale, americana o francese che sia.

E l’Europa unita – nata per costruire la pace dopo le macerie umane, morali e materiali delle guerre del Novecento – è penosamente divisa e silente, se non per scodinzolare alla potenza di oltre Atlantico. Che tristezza…

Alessandro Risso