Educare alle relazioni: Valditara costretto a ripensarci

Educare alle relazioni: Valditara costretto a ripensarci

Le pressioni della Lega e di Fratelli d’Italia hanno costretto il Ministro Valditara ad annullare le nomine fatte per la costituzione di un gruppo di lavoro del progetto “Educare alle relazioni”. Un’idea elaborata dopo l’uccisione di Claudia Cecchettin da parte del coetaneo per fare in modo che anche la scuola partecipasse ad un processo educativo diretto a sensibilizzare i giovani vero una cultura relazionale nuova. Tutto è andato bene fino a quando il Ministro non ha chiamato a fare parte del Comitato anche Anna Paola Concia. La ex parlamentare del Pd era stata chiamata a ricoprire l’incarico con suor Anna Monia Alfieri e Paola Zerman del Popolo della Famiglia. Tre nomi scelti per dare voce ad un ampio e preparato consesso pluralista le pressioni da destra si sono fatte insostenibili persino prima dell’insediamento di una Comitato che aveva esclusivamente una funzione di “garante”.

Resta dunque la riflessione che noi abbiamo sempre fatto di come la politica debba imparare a toccare certi temi senza farli diventare questione di “corrida” e da scontro all’ultimo sangue perché temi delicati e trasversali e sui quali è bene ricercare il dialogo piuttosto che lo scontro basato su prevenzioni. E questo vale a destra, come a sinistra.

Suon Anna Monia dopo il dietrofornt di Valditara Ha dichiarato: “A mio avviso quando c’è una buona idea bisogna portarla avanti, pur tuttavia registro la decisione del ministro Valditara e ne prendo atto augurandogli buon lavoro. Ma come ho dichiarato più volte mi auguro che tutte le forze politiche, soprattutto della destra (Fdi, Fi e Lega) che in queste ore legittimamente hanno fatto sentire la voro voce, con la stessa passione e determinazione si spendano per garantire la libertà di scelta educativa delle famiglie considerato che questo governo è stato votato anche per questo”. Per poi aggiungere: “Voglio ricordare che solo in Italia la famiglia, quando sceglie di esercitare come da Costituzione la libertà di scelta educativa nelle scuole paritarie, deve pagare tasse e retta. In tutta Europa invece la libertà di scelta educativa è esercitata senza alcun condizionamento economico. In Italia esiste un gravissimo allarme in queste ore, ovvero il rischio del monopolio educativo poiché molte scuole paritarie stanno chiudendo. Ricordo che il monopolio educativo è tipico solo delle dittature. In queste ore bisogna agire celermente attraverso la legge di bilancio che prevede solo la conferma dei 110 milioni di euro sulla disabilità e 50 milioni solo per le scuole dell’infanzia. Per salvare quel poco di pluralismo educativo che resta, occorre dare alle famiglie che scelgono le scuole paritarie il 70% del costo medio studente che corrisponde a 2,5 miliardi di euro da erogare in 5 manovre di bilancio. In questa occorre quindi stanziare 500 milioni per scongiurare la chiusura delle scuole paritarie dei più poveri, altrimenti è bene che il governo e il parlamento sappiano che già dalla prossima manovra si troveranno costretti a trovare 5,6 miliardi a regime, tanto costa assorbire gli 800mila alunni delle scuole paritarie che si riverseranno nella scuola statale. Inoltre, se non si trovano i soldi si condannerà il Paese al monopolio educativo composto cioè da scuole statali e da scuole paritarie costrette a chiedere rette oltre gli 8000 euro. Ora – conclude – mi auguro il governo e il parlamento possano serenamente concentrarsi su queste emergenze”.