Se l’accordo con l’Albania sui migranti rischia di scivolare su una buccia di banana
Adesso si sono accorti che il tanto strombazzato accordo con l’Albania, la “madre” di tutte le pensate della Meloni sui migranti, deve seguire la via corretta del Ddl di ratifica e passare, inevitabilmente, dal Parlamento. L’annuncio non ha avuto il coraggio di farlo Giorgia Meloni che, invece, ha affidato la retromarcia al supino Tajani. Fallisce così una delle prime “sperimentazioni” del premierato “alla casareccia” cui tiene tanto la Presidente del consiglio.
Un’altra tegola per i “peracottari” che si occupano dei migranti, arriva da dove uno meno se l’aspetta. Una tegola apparentemente banale anche se vale 135 milioni di euro. Quelli che accampa dall’Albania l’imprenditore italiano, Francesco Becchetti, ex editore della piattaforma tv italo-albanese Agon. 135 milioni che gli sono stati riconosciuti addirittura dal Tribunale ICSID della Banca Mondiale con la condanna dell’Albania a risarcire i danni al nostro connazionale. Becchetti ha pensato bene, allora, di notificare una atto di pignoramento nei confronti della Presidenza del Consiglio e di tutti i ministeri “fino alla concorrenza di circa 135 milioni di euro”: quelli che il governo si è impegnato a versare all’Albania sulla base del protocollo d’intesa tanto solennemente firmato da Giorgia Meloni e il 6 novembre scorso con l’albanese Rama.
Ammesso che l’accordo finisca per essere approvato e che il pignoramento vada a buon fine l’Albania cosa riceverà? O a noi ci toccherà pagare due volte i 135 milioni di euro? Una bella buccia di banana che il Becchetti ha gettato sul cammino di quell’accordo destinato, ma solo nella mente di Giorgia Meloni, a risolvere una parte dei problemi creati dagli arrivi dei migranti che proprio non si fermano.