La Sanità e il modello di sviluppo del Paese – di Massimo Maniscalco

La Sanità e il modello di sviluppo del Paese – di Massimo Maniscalco

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Così recita l’articolo 32 Costituzione.

La Riforma Sanitaria (Legge 28\12\1978,  numero 833), istituendo il Servizio Sanitario Nazionale[1], ha esteso l’obbligo dello Stato di assicurare le prestazioni sanitarie e farmaceutiche a tutta la popolazione passando ad un Sistema sociale generalizzato.

La Salute non è un bene saturabile, ma cresce quanto più migliorano le condizioni di vita. La Sanità va vista come un importante banco di prova del modello di sviluppo sostenibile che si deve comporre anche grazie alla nostra educazione, perché la salute dipende dal livello culturale delle persone, dal loro stile di vita, dalle loro abitudini alimentari e non solo.

La protezione della Salute, intesa come diritto alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure mediche (delle quali la tempestività è elemento essenziale, Nota di chi scrive)  forma oggetto anche di una disposizione specifica (articolo 35) della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.

La Sanità pubblica costa meno di quella privata ed è più efficace, riduce le diseguaglianze ed  è elemento di stabilità democratica. Come quasi tutti i Sistemi Sanitari, anche il SSN si scontra con un problema difficilmente risolvibile: soddisfare contestualmente i tre obiettivi chiave: universalità della copertura; globalità delle prestazioni; eccellente qualità dell’assistenza.

Dal punto di vista dell’utente, due constatazioni: la maggior parte della popolazione non può permettersi la Sanità a pagamento; il ritardi di una diagnosi o di una cura va ad aggravare sia la condizione del paziente sia le casse pubbliche. Purtroppo, l’idea regionalistica ha impedito il rispetto dei LEA, Livelli essenziali di Assistenza.

Compito dello Stato è correggere le disparità. La spesa sanitaria italiana in rapporto al Prodotto Interno Lordo ètra le più basse d’Europa; senza adeguati incrementi dei finanziamenti é inimmaginabile che il Sistema possa reggere.

Il PNRR, con tutti suoi problemi e ritardi,  ha destinato al Sistema Sanitario risorse cospicue, con 1 miliardo di € all’universalità territoriale del Fascicolo Sanitario elettronico; il traguardo dovrebbe essere il Fascicolo interoperabile in tutto il territorio della UE, base per la “medicina personalizzata”.

Recita l’ultimo rapporto CENSIS: “Il ricorso alla Sanità a pagamento é l’esito di prestazioni prescritte da medici che i cittadini non riescono ad avere in tempi adeguati dal Servizio Sanitario”; la somma è pari a 2,15 miliardi di €, pari ad incremento del 6% rispetto all’anno 2020.

Il fatto che la spesa privata sia in costante aumento non è un buon segnale per un Sistema che pretende di basarsi sull’universalismo. Medici e infermieri italiani sono tra i meno retribuiti d’Europa, come certificato dall’ultimo report OCSE. Un medico tedesco guadagna il 93,6 in più di quanto guadagni un medico italiano.

La Corte dei Conti recentemente scrive: “Il programma straordinario degli investimenti pubblici in Sanità costituisce un contributo sostanziale al perseguimento della finalità pubblica della tutela della salute, in quanto l’ammodernamento del patrimonio strutturale e tecnologico consente meglio di rispondere con strutture e tecnologie sempre più appropriate, moderne e sicure alle necessità di salute della comunità ed alle aspettative di operatori ed utenti del Servizio Sanitario Nazionale.”.

La risposta ai tanti segnali di allarme che si vanno registrando non può essere solo l’aumento delle prestazioni e delle risorse; “Vanno ridefiniti i contorni di una Sanità pensata come Bene Pubblico universalistico, in un mondo in cui la domanda illimitata di  Sanità è destinata a crescere illimitatamente[2].

Adeguare, rivisitare il Sistema sanitario consentirà di investire sul Futuro, significa mettere in sicurezza la stabilità sociale del Paese[3].

Massimo Maniscalco

 

[1] “Presidio insostituibile di unità del Paese”, Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, nel corso del  discorso di Capodanno.

[2]  Mauro Magatti, Perché dobbiamo rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale., Il Corriere della Sera, 6 Febbraio 2023.

[3] Da un ragionamento di Sergio Harari,  Cambiare il Servizio Sanitario per investire sul Futuro, Corriere della Sera, 3 Gennaio 2023.