Mary Quant: rivoluzionò il mondo con la sua minigonna – di Giuseppe Careri

Mary Quant: rivoluzionò il mondo con la sua minigonna – di Giuseppe Careri

All’età di 93 anni è morta Mary Quant, simbolo dell’emancipazione femminile degli anni sessanta. La geniale intuizione della stilista nell’inventare e divulgare nel globo intero la minigonna, non fu soltanto un omaggio e un incoraggiamento alle ragazze dell’epoca di mostrare le gambe, ma un segnale di liberazione del corpo femminile che si propagò immediatamente in tutto il mondo fino ai giorni nostri.

La minigonna “inventata” da Mary Quant è poi abbinata ai collant multicolore, alle calze a rete, le giacche di pelle, gli anfibi.  Il lancio internazionale della minigonna fu il simbolo della libertà di espressione di quegli anni, in concomitanza con le canzone dei Beatles e dei Rolling Stones.

Ma all’epoca non erano solo consensi, perché la stilista, nominata Cavaliere della Corona dalla Regina Elisabetta, ebbe critiche feroci da una popolazione adulta non ancora abituata ad un abbigliamento rivoluzionario per la mentalità di quegli anni.

Nel suo negozio di abbigliamento a King’s Road, frequentato dalla gioventù inglese, richiamava spesso all’esterno del Bazaar signori di mezza età che “picchiettavano” con l’immancabile ombrello, le vetrine del negozio in segno di disapprovazione.

Gli anni 50/60 sono anche gli anni della contestazione e delle manifestazioni di protesta in tutto il mondo. I ragazzi, da Londra, a Parigi, New York, Roma, si facevano crescere i capelli e insieme alle ragazze giovanissime manifestavano per la libertà, l’emancipazione, i diritti in difesa dei più deboli.

Sono gli anni della Dolce Vita, dei Vitelloni di Federico Fellini, quelli del miracolo economico, della 600 che divenne il simbolo dell’avanzamento sociale. In questa espansione economica mondiale tra il 1957 e il 1967 il numero di frigoriferi prodotti in Italia aumentarono da 370 mila a  oltre 3 milioni di unità.

Con la minigonna creata da Mary Quant inizia una rivoluzione, un bisogno di libertà che approda in ogni angolo del mondo. E’ una rivoluzione culturale rivolta ai giovani e ai meno giovani che sfocia in un bisogno di democrazia.

In linea con la sua creatività Mary Quant esorta gli altri, soprattutto i suoi detrattori, a considerare la moda un elemento vitale: “vivi oggi la moda, non è frivola, fa parte dell’essere”. E amava anche ripetere: “Avere denaro è come essere bionde, è più divertente, ma non è vitale”.

In virtù della sua creatività, il Re d’Inghilterra Carlo III recentemente le ha conferito il titolo dell’Ordine Cavalleresco dei Compagni d’onore.

Anche se universalmente l’ideazione della minigonna è spesso attribuita a Mary Quant, probabilmente il suo contributo è stato quello di lanciare la moda a livello internazionale perché in Inghilterra la minigonna era già indossata nelle vie di Londra da molte ragazze inglesi. Lo ammette la stessa Mary Quant: “Né io né Courreges, un ingegnere civile e pilota d’aereo, abbiamo avuto l’idea della minigonna. E’ stata la strada a inventarla. Le vere creatici delle gonne  sopra il ginocchio sono state le ragazze che le hanno indossano per la strada”.

Non tutti sanno che il 6 giugno di ogni anno si celebra la giornata mondiale  della minigonna, diventata ormai un simbolo della liberazione.

Un simbolo di libertà certamente a partire dal Maggio francese del 1968 a cui fa seguito la contestazione giovanile in Italia con i giovani che manifestano insieme ai lavoratori per un bisogno di libertà ormai raggiungibile. Lotte che continuano anche in America, con le manifestazioni contro la guerra in Vietnam accompagnate e sostenute anche dalle stupende canzoni di Joan Baez.

Insomma un decennio iniziato con la rivoluzione di un indumento femminile sopra le ginocchia delle ragazze, sempre più su, a cui fa seguito la sete di libertà in tutto il mondo anche se spesso, troppo spesso, si fanno passi indietro.

Oltre alla grande idea di lanciare la minigonna nel mondo, Mary Quant ha consentito a milioni di giovani ragazze e di “capelloni” degli anni 60 di lottare per una causa, quella della libertà civile che ancora oggi stiamo cercando di ottenere malgrado le guerre e le invasioni barbariche dei nostri giorni.

Addio Mary Quant, che l’ultimo viaggio ti sia lieve.

Giuseppe Careri