Sanremo è sempre Sanremo, malgrado tutto – di Giuseppe Careri

Sanremo è sempre Sanremo, malgrado tutto – di Giuseppe Careri

Dopo settimane di spot, servizi televisivi, interviste nelle varie edizioni dei Tg, dichiarazioni alla stampa e articoli su tutti i quotidiani, è arrivato il giorno fatidico di Sanremo con la sorpresa annunciata all’ultimo istante da Amadeus della presenza, per la prima volta al Festival canoro, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Con una scenografia avveniristica ideata dalla firma storica della Rai Gaetano Castelli e la collaborazione di decine di tecnici, operai, costumiste e la presenza di decine di giornalisti, cameramen, tecnici del suono, film editor, registi e assistenti, è partito il grande circo canoro del Festival di Sanremo.

Successo scontato: prima serata 10.757 telespettatori con uno share del 62,4  superiore anche all’ultima manifestazione canora.

Dopo il minuto di silenzio per ricordare le vittime del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, inizia la grande kermesse di Sanremo con un lungo applauso rivolto al Presidente della Repubblica che per la prima volta assiste a un festival della canzone, un modo per ricordare le tradizioni popolari del nostro paese.

La bellissima scenografia spaziale di Gaetano Castelli, la musica, la presenza di cantanti famosi, i sorrisi dal palco, gli applausi, non fanno però dimenticare gli avvenimenti di cronaca al di fuori del Festival di Sanremo.

Infatti nei Tg e nei quotidiani continuano a scorrere le immagini drammatiche del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, della morte, certifica l’Ansa, di oltre 12 mila persone e di migliaia di feriti. Immagini che stringono il cuore nel vedere tanta distruzione, palazzine crollare in diretta mentre i soccorritori, tra cui gli italiani, tentano di salvare vite umane seppellite dalle macerie ma ancora in vita. Drammatico il salvataggio di alcuni bimbi. Straziante vedere il salvataggio di una bambina appena nata con il cordone ombelicale ancora attaccato alla mamma morta subito dopo sotto le macerie. Nello stesso istante della tragedia turco/siriana, il mattatore del Festival di Sanremo, Roberto Remigio Benigni, classe 1952, racconta i 75 anni della nostra Costituzione, la più bella del mondo.

Benigni cita in particolare gli articoli 11 della Costituzione dove si legge: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli” e l’art. 21, “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero” che, aggiunge l’attore, non era possibile manifestarlo nel ventennio fascista dove in ogni momento della giornata era possibile essere arrestati dalla polizia solo per aver osato esprimere un pensiero contro il regime fascista.

Benigni ricorda pure che nella stesura della nostra Costituzione, nata 75 anni fa, vi faceva parte anche Bernardo Mattarella, il papà del Presidente della Repubblica che si commuove al ricordo del genitore.

Alle luci e al clima dello spettacolo, si sovrappongono altre immagini di distruzione che ci riportano drammaticamente alla guerra in Ucraina; dopo un anno dall’invasione russa, la guerra non accenna a finire malgrado i tanti appelli che arrivano da tutto il mondo, compreso quello di Papa Francesco.

Le immagini, anche qui, ci riportano alla realtà di ogni giorno, a quelle dei morti, delle distruzioni, dei bombardamenti che radono al suolo interi territori seminando morte e distruzione anche tra la popolazione civile. Gente rimasta senza casa, senza luce e senza acqua. Grazie però alle immagini del Festival di Sanremo e all’inno nazionale di Fratelli d’Italia, cantato da Gianni Morandi e da tutto il pubblico dell’Ariston, ci riporta, quasi per magia, al clima dell’unità della nazione, alla fraternità e alla solidarietà tra i popoli.

Solidarietà che per una serata ci fa dimenticare la crisi energetica, l’inflazione galoppante, i prezzi che salgono provocando altri poveri che non hanno risorse per la propria famiglia.

Canzoni e spettacolo che ci fanno dimenticare lo scandalo di persone licenziate con un semplice sms senza alcun preavviso; di altri lavoratori  costretti a protestare per mantenere il posto di lavoro;

grazie poi alle immagini della Ferragni con un vestito trasparente con il disegno del seno e capezzoli che ci fanno dimenticare l’indignazione per l’aumento di 900 euro al mese ai Deputati siciliani, come titola il quotidiano Repubblica.

In fondo queste serate del Festival di Sanremo continuano ad allietarci con la voce melodiosa e potente della bellissima Anna Oxa e dei tanti giovani cantanti che si alternano sul palco con le loro canzoni in gara. Certo vedere un cantante di appena 20 anni, Blanco, che prende a calci con furia i fiori di Sanremo sul palco non è certo il meglio della rappresentazione canora.

Una serata lunghissima con la Rai impegnata su tutti i fronti, dalla Vita in Diretta, sul palco dell’Ariston, a Rai due, ai giornalisti dei telegiornali e delle reti impegnati nei loro servizi per raccontare un festival che andrà avanti fino a tarda notte con Fiorello e le sue storie.

Quando si spegneranno le luci del Festival di Sanremo ritorneremo ai problemi di sempre, della disoccupazione, il lavoro, l’inflazione, la sanità, la scuola di cui non si parla più da tanto tempo, senza avere nemmeno il conforto di un festival che ci distragga da tanti pensieri.

Giuseppe Careri