Migranti: motivo di divisione tra i cattolici e la Meloni

Migranti: motivo di divisione tra i cattolici e la Meloni

L’Avvenire ha aperto qualche giorno fa con un titolo che la mette giù piatta: “Fronte disumanitario”. Il riferimento è alla posizione comune assunta da Italia, Malta, Cipro e Grecia contro le ong impegnate da tempo a recuperare migranti in mare e portarli in un porto di una delle quattro nazioni che, adesso, hanno deciso di lanciare un grido congiunto verso l’Europa.

Vi è pure della propaganda visto che il tema è ben tenuto al caldo da tempo senza che si riesca a trovare una soluzione davvero soddisfacente, in sede europea. Dove pure, comunque, qualcosa si era smosso. Non è un caso se anche il quotidiano della Conferenza episcopale italiana riporta i dati esatti disponibili, che smentiscono anche quelli di Giorgia Meloni, secondo cui  delle 537 mila richiesta di asilo presentate in tutta l’Unione, nel 2021,ne sono state accolte 148.000 dalla Germania, 104.000 dalla Francia, 62.000 dalla Spagna e solo 45 mila dall’Italia.

Ma al di là dell’arida conflittualità sui numeri, quel che Avvenire intende sottolineare, e lo fa senza molti pudori,  è la disumanità dimostrata nei confronti dei profughi, e sostenendo con una certa forza le critiche venute nelle ore convulse della polemica tra Parigi e Roma.

La destra sa che la questione dei migranti non è mai stata, e non lo è adesso, considerata secondaria per i cattolici e le loro gerarchie. Evidentemente non basta promettere l’intervento sull’aborto e altri temi sensibili per dare per acquisita quella benevolenza che, del resto, la Cei ha sempre cercato di assicurare a qualunque governo in carica, ma che richiede in ogni caso assicurare un minimo di coerenza.