DIO salvi il Re – di Lucilla Verticchio

DIO salvi il Re – di Lucilla Verticchio

Si dice oggi nell’inno britannico e mai come ora, forse , questo sembra essere l’augurio più grande che si possa fare a Charles III non solo perché ha dimostrato di non essere scaramantico visto che con “coraggio”

Tra tanti nomi ha scelto proprio quello dell’unico re che fu decapitato Carlo I,  di Carlo II che il parlamento rifiutò come Re prima del breve periodo repubblicano sostenuto da Cromwell.

Carlo II però fu incoronato in Scozia, e, destino ha voluto, che  proprio da qui Carlo III muoverà i suoi primi passi da Re.

Non sarà facile per lui dopo una madre che ha regnato bene, amata, rispettata e così a lungo. Non sarà facile perché  il momento storico in cui diventa re del Regno Unito non è certo quello del dopo guerra, dell’impero , oggi ci sono turbolenze, aria di scissione anche nel solo Regno Unito, gli abbandoni dei paesi del Commonwealth, non sarà facile anche perché la sua immagine pubblica non gli rende giustizia, non sarà facile perché è avanti con l’età, ma Carlo ha già dimostrato di saper aspettare e di saper comunque impegnarsi e andare avanti:  decenni per fare il re, decenni per coronare il suo sogno d’amore.

Un uomo sensibile che sa guardare, nonostante i suoi privilegi, ai problemi e alle necessità dei più bisognosi:  a venti anni aveva già creato decine di associazioni caritatevoli che ogni anno raccolgono 100 milioni di sterline destinate ai bisognosi. Impegnato da tempi non sospetti, nella difesa del pianeta, la tutela dell’ambiente, di una architettura a misura d’uomo. È il primo reale laureato, parla più lingue. Dalla madre ha preso il forte senso del dovere e seppure intenzionato ad ammodernare la monarchia e ridurre così i costi per i sudditi, è al tempo stesso così legato ai valori tradizionali del Regno Unito che farà del suo meglio per essere un buon Re.

Lucilla Verticchio