Roma: avevano detto che bastava mandare via la Raggi per risolvere il problema dei rifiuti

Roma: avevano detto che bastava mandare via la Raggi per risolvere il problema dei rifiuti

Ultimamente a Roma si annunciano “miracoli” di un certo rilievo. Qual è quello dell’improvvisa guarigione a tappe di centinaia di dipendenti dell’Ama, la società che si occupa dei rifiuti della Capitale. Invece di prendere i provvedimenti necessari, ci si accontenta di queste “apparizioni: forse serviranno a non farci nuotare tra i rifiuti nel periodo più caldo dell’anno.

Nella  foto le condizioni di Piazza del Parlamento, nel cuore del cuore di Roma, ieri mattina alle 10:00. I vigli urbani sono arrivati dopo parecchio tempo che l’immondizia era stata notata sparsa in una strada del “salotto” buono della Capitale. Si potrebbe essere trattato dell’ennesimo atto di vandalismo che non risparmia neppure la Città eterna. Anzi. Sembra che Roma sia particolarmente presa di mira con i rifiuti lasciati dappertutto, con le scritte sui muri, con segnali stradali divelti, con gli incendi che stanno interessando vari quartieri e che, forse, hanno una motivazione dolosa. In una città così grande, e con un enorme afflusso di turisti di ogni specie, alto è il numero degli sbandati mentali, degli incivili e dei veri e propri sabotatori della cosa pubblica.

Il problema, ovviamente, sta però nella gestione di problemi che non sono certamente gli stessi di quelli di centri urbani più piccoli. Non è facile risolvere il problema della pulizia e dell’arredo urbano. però c’era stato detto che mandata via Virginia Raggi, tutto sarebbe migliorato. Ma così non è stato, come del resto dimostra il mancato smaltimento dei rifiuti di gran parte dei cassonetti che rendono orribili molte strade ed angoli della Capitale.

Si ripropone un antico problema cui Regione e Comune, entrambi a guida Pd, sembrano non in grado di far fronte. Così come a suo tempo non furono in grado di fare le amministrazioni del Centrodestra. Destra e sinistra hanno, entrambe, sempre visto smentite le loro roboanti promesse in materia di smaltimento dei rifiuti. Perché entrambe vittime, consapevoli, dell’enorme giro d’affari che ruota attorno ai rifiuti e alla società municipalizzata che dovrebbe assicurarne raccolta e smaltimento. Quell’Ama che si è rivelata un “pozzo di San Patrizio”e una grande “fabbrica” di assunzioni. E in questo ha viaggiato sempre in buona compagnia con l’Atac. Entrambe le municipalizzate, in un paese serio, avrebbero da un pezzo portato i libri in tribunale. Ma i partiti romani, non se ne salva nessuno, compreso quelli che oggi strombazzano nuove promesse, e il sistema di potere che influisce sugli assetti gestionali della città, se ne guardano bene. perché allora sì che verrebbero fuori le loro magagne…

Adesso, c’è la ricerca affannosa di nuove discariche dove portare i rifiuti prodotti dai romani, dai negozi e dai turisti dopo che, ma con tantissimo ritardo, fu chiusa la gigantesca discarica di Malagrotta: la madre di tutti i problemi dell’immondizia romana. Di termovalorizzatore non si vede traccia e, così, paghiamo per spedire i rifiuti da altre parti, incluso città che il termovalorizzatore di nuova generazione magari lo hanno in pieno centro, e rinunciamo ai guadagni che un adeguato trattamento consentirebbero.

Non sono stati solo i 5 Stelle a dire di no al termovalorizzatore di Roma. Pure gli altri, alla fine della fiera, non fanno niente per averlo. Il Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, ogni volta che miracolosamente si è evitato il disastro ambientale, ha continuato a dire che tutto è sotto controllo senza bisogno di cambiare l’intera politica dei rifiuti di Roma. Ovviamente, ciclicamente smentito. E senza che il Pd si decida, visto che ha in mano la Regione da anni e anni, a cambiare strada e a prendere atto che nel mondo sono state trovate e sono applicate tecnologie alternative in grado di risolvere il problema e di assicurare risorse finanziarie alla Città eterna, oltre che restituirle un decoro perso da tempo.

CV