Amazzonia: record nella distruzione di alberi – di Cassandra M. Verticchio

Amazzonia: record nella distruzione di alberi – di Cassandra M. Verticchio

Gennaio 2022: superato ogni record del numero degli alberi abbattuti in Amazzonia. Cinque volte lo stesso numero di quelli di un anno fa. Si tratta di circa 430 chilometri quadrati. Un’area più di sette volte più grande di Manhattan, New York, e pari ad oltre 60 mila campi da calcio. Sono i dati satellitari governativi, dell’agenzia spaziale brasiliana Inpe, a dimostrare la distruzione in corso.

Da anni, quello che è un vero e proprio polmone per la Terra a livello mondiale è colpito duramente sia per aumentare la produzione di legname, sia per la creazioni di larghe aree di terreno da destinare a coltivazioni intensive da parte dei giganti alimentari che operano a livello planetario. La deforestazione è anche sostenuta dall’industria dell’estrazione mineraria fortemente sviluppatasi nel continente sud americano nel corso degli ultimi decenni.

Gli ambientalisti sono da tempo impegnati contro le autorità brasiliane accusate di favorire un vero e proprio scempio mentre a livello internazionale aumenta l’impegno per contrastare i cambiamenti climatici, così come ribadito recentemente nel corso della conferenza COP26 di Glasgow dello scorso anno nel corso della quale più di 100 governi hanno assunto la decisione di fermare la deforestazione entro il 2030. La foresta del Brasile, infatti, riesce ad assorbire enormi quantità di vari gas, a partire dall’anidrite carbonica, altrimenti destinati ad aggravare le conseguenze del cosiddetto effetto serra e a favorire l’innalzamento delle temperature globali.

Così, Greenpeace chiede ai supermercati di numerosi paesi di non utilizzare più i fornitori coinvolti nella deforestazione, a partire da quelli che gestiscono le catene di approvvigionamento di carne e latticini. Contro la deforestazione si battono da anni anche le comunità indigene che trovano nella foresta brasiliana il proprio millenario habitat naturale a dispetto di tutte le dichiarazioni del Presidente Bolsonaro il quale dice di favorire la deforestazione per contrastare la povertà.

Mentre Bolsonaro sostiene che il livello d’abbattimento degli alberi è stato inferiore a quello dello scorso anno, i suoi avversari trovano nei dati appena resi noti la conferma che il governo brasiliano ha notevolmente indebolito la politica di tutela del patrimonio forestale del paese. Con preoccupazione, dunque, si attende l’emanazione di una nuova legge che potrebbe portare alla legittimazione, anche formale, dell’accaparramento delle terre che, in molti casi, è avvenuto nel passato in forma illegale. Ciò riguarda vaste aree in cui sono stati effettuati sgomberi illegali di territori poi utilizzati per l’allevamento del bestiame e la produzione di soia in risposta all’aumento della richiesta da parte del mercato alimentare mondiale.

Cassandra M. Verticchio