Inchiesta europea sullo spionaggio Pegasus
Il Parlamento europeo sta per avviare una commissione d’inchiesta sullo scandalo dello “spyware” Pegasus utilizzato contro giornalisti, attivisti e politici in numerosi paesi del mondo, compresa quelli dell’Europa. Saranno sentiti rappresentanti dei servizi segreti degli Stati membri, politici e alti funzionari pubblici.
L’inchiesta partirà a seguito della denuncia lanciata da numerosi giornali di tutto il mondo che hanno denunciato l’azione di controllo dei dispositivi mobili utilizzati dalle persone spiate che, stando alle conclusioni cui sono giunti i giornalisti investigativi, avrebbero raggiunto il numero di 50 mila, tra cui quelli del Presidente francese Emmanuel Macron, del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel e di altri rappresentanti delle istituzioni civili e militari di ben 34 paesi. Tra gli spiati anche alcune persone coinvolte nel caso di corruzione in cui è finito coinvolto l’ex Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Lo scandalo che coinvolge la società israeliana che produce il software, il NSO Group, ha portato le autorità di Israele ad avviare un’indagine per appurare se l’azione di spionaggio è stata condotta a carico di numerosi cittadini dello Stato ebraico.
In Europa è emerso che lo spionaggio ha riguardato giornalisti, attivisti e avvocati in particolare in Ungheria e Polonia. Gli operatori di Pegasus assumevano il controllo dei loro apparati mobili ed accedevano a tutti i dati di messaggistica crittografati e ne catturavano le registrazioni audio e video.
Imbarazzate le reazione delle autorità di Budapest. Prima hanno confermato l’acquisto del sistema Pegasus, poi lo hanno negato e, infine, si sono chiusi nel silenzio. Dalla Polonia Pegasus sarebbe stato acquistato nel 2017.
CV