A Roma non ha votato quasi nessuno

A Roma non ha votato quasi nessuno

Ma ‘n do’ annate? Proprio così hanno ripetuto ieri gli elettori del Primo collegio Roma Centro -Flaminio dove si è votato per le suppletive necessarie a sostituire alla Camera Roberto Gualtieri, neo Sindaco di Roma, che in quello stesso collegio era stato eletto al posto di Paolo Gentiloni nel febbraio 2020.

Alle urne si è recato poco più dell’11% degli aventi diritto. Forse perché frastornati dai giri di walzer degli eletti in precedenza; oppure per il freddo, ma ieri a Roma si sono toccati i 17 di massima; o per la pandemia che, però, non ha ridotto di molto la folla sciamante nelle strade del centro e nei centri commerciali; oppure ancora perché i cinque contendenti, tra cui ben tre donne, non è che abbiano molto smosso gli animi. Comunque sia, il numero dei votanti è stato addirittura inferiore a quello registrato nell’ultima occasione quando superarono di poco il 16%.

Tutti i capi partito sono impegnati in queste ore a giocarsi le carte per il Quirinale. I “giornaloni” continuano a spararci sondaggi quotidianamente facendo finta che quello di cui ci parlano sia una cosa seria. Compreso le loro lacrimucce per l’astensione. Nessuno ha il coraggio di riconoscere, apertamente e definitivamente, che la democrazia, quella vera e sostanziale, non esiste più e che parliamo solo di squalificati, nel senso che nessuno se li fila più. Ma purtroppo, hanno in mano le sorti del Paese e di noi tutti, ciascuno preso con le proprie famiglie, i propri figli e la miriade di problemi quotidiani da cui ci si aspetta una soluzione da parte di chi è chiamato a rappresentarci.

Il voto di Roma fa, ancora una volta, dimostra che la distanza della gente dai partiti riguarda tutti. Anche l’opposizione non conclude nulla e vede i propri sostenitori disertare le urne. La sinistra conferma che quel collegio, quella della Ztl, è “roba sua”, ma vede ribadito il giudizio di assoluta sfiducia che la riguarda.

Un po’ di pianti oggi sull’astensionismo e via. Inseriamo il voto dell’eletta Cecilia D’Elia nel pallottoliere del Quirinale tra quanti voterà secondo le indicazioni del centrosinistra. Va alla Camera con il 22%, cioè con poco più del 2% el voto di un corpo elettorale formato da oltre 180 mila elettori. Ma è una cosa seria?

CV