Natale a cena con uno …. sconosciuto – di Giuseppe Careri

Natale a cena con uno …. sconosciuto – di Giuseppe Careri

Il giorno di Natale ci sono stati quasi 58 mila nuovi contagi con 144 morti rispetto ai 505 di Natale 2020. Con l’arrivo della variante Omicrom, molto più veloce rispetto alle precedenti varianti, il governo ha predisposto restrizioni in tutto il territorio italiano. Ci sarà l’obbligo della mascherina di protezione anche nei luoghi all’aperto. Niente concerti in piazza e chiusura fino al 31 gennaio 2022 di discoteche, sale da ballo e locali al chiuso dove si svolgono concerti e feste aperte al pubblico. Mascherina Ffp2 per entrare nei cinema e salire sui bus.

Del resto da inizio pandemia, in Italia le persone contagiate sono state ben 5 milioni 700 mila, mentre i morti hanno raggiunto le 136,500 unità.

Per la notte di Natale e delle altre feste di fine anno, il Comitato Scientifico non ha previsto nessuna limitazione sul numero delle persone presenti ai pranzi e alle cene all’interno delle famiglie. Per partecipare in sicurezza, moltissimi italiani hanno  fatto ricorso al tampone all’ultimo momento intasando farmacie diffuse in tutto il territorio italiano.

Ogni cittadino ha dovuto, quindi, necessariamente decidere quali parenti e quali amici invitare alla cena o al pranzo natalizio. Molti hanno deciso di passarlo in solitudine, marito e moglie; tantissimi altri con amici e parenti con l’impegno di ognuno di essere vaccinato e magari in possesso anche del tampone negativo dell’ultimo momento.

Tutto questo ha comportato in noi uno sforzo non trascurabile per passare, dopo due anni di pandemia, una serata in sicurezza e magari in tranquillità, virus permettendo. Già la sicurezza!!! Dagli ultimi dati provenienti anche dalle altre metropoli i dati non sono affatto tranquillizzanti. Infatti nelle ultime 24 ore nel Regno Unito ci sono stati oltre 122 mila contagi, e in Francia hanno raggiunto la cifra record delle 100 mila persone contagiate. In questa situazione ancora così preoccupante, occorre ovviamente osservare scrupolosamente tutte le norme che ormai siamo costretti ad attuare da oltre 22 mesi.

Ma non è finita. Dal primo febbraio la validità della Certificazione Verde scende da 9 a sei mesi dopo la somministrazione della seconda o terza dose. Al Ministero della Salute è infatti allo studio di anticipare la terza dose dopo solo quattro mesi dall’ultimo intervento sulla seconda dose.

Dopo un anno e mezzo, Papa Francesco si è affacciato di nuovo alla loggia della Basilica di San Pietro per il tradizionale discorso natalizio ai 20 mila fedeli che gremivano la piazza. Un discorso articolato, a tratti doloroso, rivolto al tema della pandemia e della necessità di salvaguardare la parte più debole della popolazione. Proprio per il dramma della pandemia il Papa ha detto: “che cosa sarebbe il mondo senza il dialogo paziente di tante persone generose che hanno tenuto unite famiglie e comunità”? In questo tempo di pandemia, ha aggiunto Papa Francesco “La nostra capacità di relazioni sociali è messa a dura prova; 

Dialogo dunque, suggerisce il Pontefice, in un momento così difficile per il nostro paese e per tutto il mondo intero. Come non ricordare la Siria, dice il Papa,  dilaniata da una “guerra che da un decennio ha causato molte vittime e un numero incalcolabile di profughi”? Poi l’Irak che fatica a rialzarsi dopo un lungo conflitto. il dramma dei migranti, dei profughi, dei rifugiati. Infine la dignità sul lavoro, non schiavo del lavoro: “basta morti sul lavoro” grida Papa Francesco. E poi “la violenza sulle donne che dilaga in questo tempo di pandemia”. Tutti temi di attualità che investono periodicamente il nostro paese,

Purtroppo è un Natale triste, attraversato da molteplici problemi sociali accentuati dalla pandemia, dalle difficoltà di uscirne fuori per ritrovare il ritmo della vita normale, della solidarietà e della giustizia. La pandemia ha aumentato i problemi di tanta povera gente, di coloro che hanno perso un parente, un familiare, un amico. Una tragedia che i governi di tutto il mondo tentano di superare attraverso i vaccini per combattere un virus sconosciuto che si siede accanto a ognuno di noi senza che ce ne accorgiamo, che ci colpisce mentre siamo a scuola, su un autobus, al ristorante o ci siede accanto alla cena di Natale. Un virus malefico che muta in continuazione, che costringe la popolazione mondiale a fare una vita in clausura, in attesa di un po’ di luce che tarda ad arrivare.

In passato la scienza e la volontà degli uomini hanno sconfitto altri virus maledetti, ci vorrà ancora tempo, ma alla fine ce la faremo a sconfiggere anche questo virus sconosciuto che ci siede accanto silenzioso e sconosciuto.

Giuseppe Careri