L’Italia paese dell’anno 2021 – di Giuseppe Careri

L’Italia paese dell’anno 2021 – di Giuseppe Careri

L’Economist, la prestigiosa rivista settimanale di economia e politica inglese, incorona l’Italia miglior paese per il 2021. Non per le sue vittorie nel mondo del calcio, ne in quello musicale, ma per aver ottenuto i migliori risultati in campo sanitario e in quello economico. Infatti, il numero di vaccinati in Italia è tra i più alti in Europa e la nostra economia “viaggia” più veloce di Francia e Germania.

Nel suo articolo, l’Economist assegna la “palma” di miglior paese all’Italia perché nasce da una maggioranza di Governo capace di abbandonare, a causa della pandemia, personalismi e la ricerca del consenso elettorale in vista delle elezioni del 2023. Ma l’encomio di Economist va soprattutto al Presidente del Consiglio Draghi, un premier competente riconosciuto a livello internazionale.

La crescita e il Pil, previsto al 6,3% nel 2021, fa ben sperare l’Italia in un futuro migliore solo se Draghi, precisa l’Economist, rimarrà alla guida del Governo e rinuncia alla possibilità di essere eletto Presidente della Repubblica. Infatti la sua autorevolezza è necessaria anche nei prossimi anni quando si dovranno spendere i fondi europei per le molteplici riforme da realizzare in campo economico e sociale.

Purtroppo nella maggioranza di Governo iniziano gli scricchiolii e i distinguo di alcuni partiti che vogliono uscire dal cono d’ombra in cui sono precipitati a partire dal nuovo governo Draghi. Lo si è percepito nella discussione sulla nuova legge di bilancio quando il centro destra, più Italia viva, hanno bocciato la proposta di Mario Draghi di prevedere un contributo di solidarietà per un anno a coloro con un reddito al di sopra di 75 mila euro da dirottare alle fasce più povere del paese.

E poi lo sciopero appena concluso di CGIL e UIL contro la manovra di bilancio indirizzato  in particolare ai partiti salvando in parte il Presidente del Consiglio.

Naturalmente per continuare il trend positivo in economia e, soprattutto, portare a termine le riforme attraverso il PNRR, occorre il concorso di tutti, partiti, sindacati, Confindustria, ma anche giornalisti e media televisivi.

E’ opinione di tutti consolidare la vaccinazione per contenere finalmente il Covid 19. Il Governo ha fatto finora un ottimo lavoro con il Commissario Figliuolo attraverso la collaborazione di Medici, Infermieri, personale e strutture sanitarie disseminate in tutto il territorio.

C’è una parte della popolazione, circa il 10%, che ha deciso, però, di non vaccinarsi. E’ probabile che il rifiuto nasca per un misto di paura e di ignoranza che impedisce a molte persone di fare questo passo. Ma un’altra parte, la minoranza, fa parte del gruppo dei no vax irriducibili, tra i quali ci sono anche medici, Insegnanti, comici, persino filosofi.

Per ragioni di “audience” tutti i Talk Show trasmessi in televisione hanno “cavalcato” lo scontro tra i vaccinati e i no vax con il risultato di far credere ai telespettatori che le ragioni dei non vaccinati, spesso ragioni strampalate e false, fossero quelle giuste. Sembrava di assistere, in Tv, a una competizione tra due fazioni con le stesse forze in campo. Non è così. Infatti il 90% delle persone sono vaccinate rispetto al 10% che non intende farlo.

E’ ciò che ha detto, con semplicità, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Le vaccinazioni sono state anche una sorta di referendum sulla scienza, in cui la scienza ha vinto 9 a 1”.

Fortunatamente si è tornati, almeno in parte, a un ridimensionamento dei no vax grazie ad autorevoli giornalisti e alla maggioranza degli scienziati che hanno denunciato l’assurdità di dare uno spazio così spropositato a uomini non di scienza.

Ha iniziato il Direttore de La7 Enrico Mentana dichiarando che nel suo Tg non avrebbe ospitato i no vax a confronto con uno scienziato. Così pure la nuova direttrice del Tg1 Monica Maggioni.

L’autorevolezza del nostro Paese è riconosciuta ormai anche in Europa, con gli attestati di stima della Merkel e di Macron grazie al Governo  di Mario Draghi.

E’ necessario, però, non abbassare la guardia, continuare con le vaccinazioni per non vanificare tutti i sacrifici fatti fino a questo momento.

Soprattutto lo dobbiamo fare per rispetto a tutto il settore sanitario e a coloro che si sono sacrificati per uscire dalla pandemia e dalla crisi economica. Molto abbiamo fatto, resta ancora un tratto da percorrere per sentirsi finalmente un paese tornato alla normalità.

Giuseppe Careri