La dolce vita de noantri – di Giuseppe Careri

La dolce vita de noantri – di Giuseppe Careri

Roma, esterno giorno, Piazza Colonna, uno dei salotti più belli del mondo. Due giorni fa, una bella ragazza dall’apparente età di 16/20 anni comincia a spogliarsi in pieno giorno vicino alla fontana progettata dall’ architetto e scultore Giacomo della Porta nella seconda metà del Cinquecento. La Fontana è situata a pochi metri di distanza dal Palazzo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Sotto la colonna di Marco Aurelio, eretta tra il 176 e il 192 per celebrare le vittorie dell’imperatore, stazionano due jeep e una automobile della Polizia proprio a pochi metri della fontana cinquecentesca.

La ragazza, sotto gli occhi increduli dei passanti, entra nella fontana e gode dell’acqua che la rinfresca in una giornata di calura. Completamente nuda, gioca, sorride, nuota, fa il morto a galla a pochi passi dal Palazzo del Governo.

Dopo alcuni minuti di questa scena incredibile, che ricorda l’ingresso di Anita Ekberg nella Fontana di Trevi insieme a Mastroianni, ma quello era un film, intervengono alcuni poliziotti che con calma la invitano ad uscire dalla fontana e a rivestirsi. La ragazza sorride, esce coprendosi le parti intime con le mani e inizia a rivestirsi con calma, sotto l’occhio paziente della polizia di Stato. Questo il fatto avvenuto in una giornata semi festiva a Roma all’interno di una zona delimitata e interdetta al pubblico. Ciò che maggiormente sorprende è la mancanza di controlli del territorio soprattutto vicino a palazzi sensibili delle istituzioni.

Questo è anche l’ultimo episodio accaduto nella città eterna dove ognuno di noi è costretto, da anni, ad assistere al degrado, all’indifferenza, o all’impotenza, di una classe politica incapace di porre rimedio a un tale disastro. Del resto questa è l’immagine che viene riproposta in tutto il mondo della nostra città, dei suoi monumenti, della grande bellezza di Roma.

Non è solo il bagno di una ragazza, probabilmente affetta da problemi psichici, che offusca la bellezza dei nostri monumenti, ma il degrado rappresentato dalla movida violenta ripresa proprio in questi giorni di relativa libertà dalla pandemia,

da risse continue di giovanissimi e non, dagli ultras e le loro scorribande in città in occasione di eventi sportivi, dai continui incendi dei pullman, e poi dai cumuli di immondizia abbandonati ai piedi dei cassonetti, dai topi in libera circolazione, dai cinghiali che cercano cibo nei rifiuti disseminati in terra, e non raccolti, dei cittadini. Scene che riportano l’immagine del colera a Napoli di tanti anni fa.

Una città abbandonata a se stessa, che mostra un’immagine disastrosa del territorio urbano, figlia di oltre trent’anni di abbandono, di incuria, di menefreghismo, dove le regole spesso non sono rispettate, e le condanne a volte non eseguite. Ecco, anziché mostrare le bellezze millenarie della nostra città, siamo costretti a mostrare una cartolina sgualcita e maleodorante che mostra il volto peggiore della città eterna.

E’ notizia di questi giorni, pubblicata da Martinelli sul Messaggero, di un progetto del candidato al Comune di Roma Roberto Gualtieri di sgomberare le case occupate  abusivamente da stranieri, ma anche da cittadini italiani, e di offrire agli occupanti abusivi un nuovo alloggio del Comune, e restituire così gli appartamenti a chi ne ha diritto. Come dire, violare la legge di un occupazione abusiva si può, tanto i trasgressori non vengono poi sanzionati dalla legge. Anzi!

Dopo la vittoria del candidato del PD Roberto Gualtieri alle primarie dove hanno votato 45 mila elettori, i partiti, tutti, si preparano alle elezioni comunali con la loro propaganda invasiva attraverso giornali e nel mondo della TV.

Tra le modalità di fare propaganda per conquistare il Campidoglio, oltre stampa e  TV, è quello, ancora più efficace e concreto, di fare “l tifo” per il proprio candidato attraverso lo “specchietto delle allodole” dei lavori stradali.  Da circa un mese, infatti, in varie zone di Roma Nord e del Centro storico della Capitale si notano “lavori in corso”, un restyling della città per mostrare quanto siano stati bravi i nostri amministratori pubblici nella cura della nostra città spesso abbandonata. Senza capire, ormai, che questa tecnica di propaganda in passato è stata praticata da illustri predecessori che facevano tagli di nastro a non finire, non solo nelle elezioni politiche ma in tutte le altre, comprese le comunali.

Un sistema propagandistico che ormai non funziona più. L’unico modo era semmai quello di risolvere gran parte degli antichi mali di Roma fin dall’inizio del mandato. Finora non è stato fatto. Il tuffo nella fontana di Piazza Fontana e il cumulo dei rifiuti in tutta Roma ce lo ricordano, nostro malgrado, tutti i momenti della giornata.

Giuseppe Careri