Zona arancione per Lombardia, Piemonte e Calabria – di Giuseppe Careri

Zona arancione per Lombardia, Piemonte e Calabria – di Giuseppe Careri

Il Ministro della Sanità Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza in favore di Lombardia, Piemonte e Calabria, che passano dalla zona rossa a quella arancione; Liguria e Sicilia scalano invece alla zona gialla, quella a minor rischio. L’ordinanza del Ministro entrerà in vigore dalle ore 24 di domenica 29 novembre.

La decisione del Governo è arrivata dopo una settimana intensa di discussione con i Presidenti di Regione che più volte avevano sollecitato il passaggio alla nuova zona in tempi molto rapidi. La decisione è stata presa dopo l’analisi degli ultimi dati arrivati al Ministero della Salute contenenti i parametri di queste regioni in linea con la nuova zona attribuita.

L’ordine dei medici ha lanciato, a sua volta, un appello a non allentare le restrizioni perché, dicono, gli ospedali scoppiano.

La preoccupazione di tutto il sistema sanitario è legittima anche per i dati che si mantengono ancora troppo alti. Nelle ultime 24 ore i nuovi contagi da coronavirus sono stati 28.352 a seguito di 222.803 tamponi. La percentuale positivi-tamponi è del 12,7%. Purtroppo i decessi sono ancora molto alti, ieri sono stati 827. Calano invece i malati in terapia intensiva;  67 degenti in meno.

La decisione del Ministro Speranza è scaturita dal miglioramento dell’indice RT diminuito sotto l’1 in diverse regioni Italiane.

L’indice di contagiosità nel periodo 16/22 novembre ha visto Bolzano, Puglia, Marche, Calabria, Umbria ed altre ancora sotto il livello 1.

Tra le tante ipotesi allo studio del Dpcm di Dicembre, c’è il divieto di spostamenti tra regioni anche per le fasce gialle. Saranno concessi permessi solo per coloro che tornano a casa muniti comunque di autocertificazione. Chiusura di bar e ristoranti alle 18, ma negozi aperti fino alle 22 per dare fiato all’economia.

Confermato l’orientamento del Governo di tenere chiusi gli impianti di risalita almeno fino al 7 gennaio 2021.

In una intervista rilasciata nei giorni scorsi a Repubblica l’alpinista Reinhold Messner, protagonista per aver scalato innumerevoli montagne oltre gli ottomila, ha detto:  “Durante e dopo la prima ondata della pandemia Europa e Regioni si sono mossi in ritardo e in ordine sparso, anteponendo le pressioni economiche alle ragioni sanitarie. Il risultato è stata la riesplosione dei contagi”.

Per ogni evenienza il Governo Conte è in contatto con le altre capitali europee, Francia, Germania, Austria, per firmare un protocollo che tenga chiusi gli impianti di risalita nella gran parte d’Europa.

Per la scuola sembrano rinviate definitivamente al 7 gennaio le lezioni in presenza delle superiori. Un incontro tra la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e i rappresentanti delle regioni ha confermato questa linea generale.

Per la verità c’è stata anche una proposta singolare della Ministra dei Trasporti De Micheli a tenere lezioni degli studenti il sabato e la domenica dalle 8 alle 20 per “aggirare, per così dire, il problema dei trasporti. A questa proposta, a dir poco fantasiosa, i presidi e i sindacati di categoria hanno risposto negativamente.

La nuova classificazione delle regioni in zone più agevole per i cittadini, ma anche dei negozianti che sperano in una ripresa delle vendite in prossimità del Natale e del primo dell’anno, non può certo far dimenticare a nessuno di noi la situazione ancora drammatica che attraversa il nostro paese. Non bisogna abbassare la guardia, come dice ripetutamente il Ministro Speranza, e non bisogna dimenticare che dall’inizio della Pandemia in Italia ci sono stati oltre 1 milione e 500 mila positivi tra i quali 53 mila decessi.

Il Governo tenta di tamponare la situazione economica di tutti coloro che hanno avuto il tracollo dei ricavi, con una serie di “ristori” che arriveranno al più presto ai diretti interessati. A questo proposito è importante che a votare lo”scostamento di Bilancio” abbiano contribuito anche le opposizioni. E’ un buon segnale in un momento dove occorre il contributo di tutti. Compreso quello dei cittadini che dovranno affrontare ancora dure prove per uscire definitivamente dalla crisi pandemica.

Il vaccino ci aiuterà. Per questo ce la faremo.

Giuseppe Careri