Il popolo sovrano – di Giuseppe Careri

Il popolo sovrano – di Giuseppe Careri

“In una società libera e di fronte a problemi dove il bene dei singoli e il bene di tutti si implicano strettamente, la legge incontra limiti di efficacia se non può contare sulla partecipazione responsabile di ciascuno e di tutti”.

E’ quanto scrive l’ex Presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrelbesky sul quotidiano La Repubblica pubblicato in questi giorni.

L’articolo del Professore di Diritto Pubblico e Costituzionale si riferisce alle polemiche politiche suscitate su giornali e Tv dopo la presentazione dell’ultimo Dpcm sulla fase 2 presentata dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In molti criticano l’operato dell’uomo solo al comando, prefigurando un “regime autoritario” come accade in Polonia o in Ungheria dove Orban, di fatto, ha chiuso il parlamento avocando a se tutti i poteri.

Questo “cinguettio” insistente, a volte “urlo deflagrante”, si fa sempre più forte da parte delle opposizioni ma anche all’interno della compagine governativa. In questi giorni il Centro Destra ha operato l’occupazione da parte dei parlamentari di Camera e Senato per protesta contro il decreto della fase due emanato dal Governo. Non sappiamo quali siano i danni arrecati al Governo e al Parlamento da questa “occupazione”; sappiamo, però, il danno arrecato alle istituzioni da un comportamento privo di qualsiasi finalità operativa, a parte la propaganda politica.

Ancora più grave l’atteggiamento di Italia Viva, partito di lotta e di Governo guidato da Matteo Renzi. Nel dibattito al Senato in risposta al Presidente del Consiglio Renzi ha voluto precisare: “Presidente del Consiglio, lei è a un bivio; se nella fase due sceglierà il populismo non avrà Italia viva al suo fianco. Italiani sono ad arresti domiciliari, servono libertà e verità. Non abbiamo negato pieni poteri a Salvini per darli a un altro .

L’attacco di Matteo Renzi al Presidente del Consiglio e al Governo nasconde in realtà la volontà non solo di cambiare registro alla compagine governativa, ma sostituirlo appena la pandemia sarà sconfitta e inizierà di nuovo la faticosa ripresa economica per portare fuori dalla recessione il nostro paese. Propaganda, dunque.

Del resto, come ha sottolineato nel suo articolo Zagrelbesky: “Non c’è oggi una questione di “deriva autoritaria” o di “corsa ai pieni poteri”, secondo categorie ricevute dal passato e usate per interpretare il tempo presente. Anzi, mi paiono eccessivi e, talora, anche ridicoli gli alti lamenti sulla Democrazia sospesa, sulla Costituzione violata, sui proclami al Paese di stampo peronista del Presidente del Consiglio.

In queste polemiche politiche, spesso di propaganda, ci si dimentica spesso della situazione della Pandemia ancora lontana dall’essere sconfitta. Nell’ultimo giorno ci sono stati 269 decessi, per un totale dall’inizio dell’epidemia di 28.236 casi. I guariti sono stati 2.304 per un totale di 78.249; infine i contagi nell’ultimo giorno sono stati  1.965 per un totale complessivo di 100.943.

Nel mondo i contagi hanno superato i 3.2 milioni di unità, con 233 mila decessi. Ecco questa è la situazione attuale della pandemia che desta ancora una forte preoccupazione tra i cittadini in tutte le parti del mondo, dagli Stati Uniti, alla Spagna, alla Gran Bretagna,  alla Francia.

Ricordiamo che nella prima fase, a parte alcuni errori di valutazione del Governo e della Task Force scientifica e tecnologica, i risultati di contenimento ci sono stati; ma ci sono stati non solo per le misure e le restrizioni adottate dal Governo, ma anche per la grande collaborazione di gran parte dei cittadini che hanno rispettato le regole di distanziamento e di quelle di restare a casa.

Certo, ognuno di noi si è fatta parte dirigente, ognuno per la propria parte senza la quale le norme emanate dal Governo non avrebbero avuto successo.

Ora siamo nella seconda fase, ancora più difficile della prima, perché la strada da percorrere è ancora lunga; abbiamo, però, la speranza immutata che i contagi e i decessi diminuiscano per uscire definitivamente dalla pandemia. I cittadini tutti lo hanno capito; ora è il momento che lo capiscano anche i politici e abbandonino gli inutili “cinguettii” propagandistici in ogni occasione. Anche perché, terminata la pandemia, ce ne sarà un’altra, quella economica, altrettanto difficile da superare, con le migliaia e migliaia di cittadini disoccupati, in cassa integrazione e stremati dalla pandemia e dalla morte di parenti e amici.

Dobbiamo ricordarcelo tutti per il bene del Paese.

Ce la faremo

Giuseppe Careri