Anziani in clausura fino a dicembre? Grazie no – di Giuseppe Careri

Anziani in clausura fino a dicembre? Grazie no – di Giuseppe Careri

Uno dei compiti principali della Task Force voluta dal Governo, riguarderà la fase due orientata alla riapertura graduale delle imprese e del lavoro, ma anche alle nuove modalità di uscita e di spostamenti dei cittadini dalla propria abitazione, o per fare una semplice passeggiata lontani dal proprio domicilio. Fermo restando le regole da osservare, le mascherine, i guanti, la distanza di un metro, o forse più, tra un soggetto e un altro. Tra le nuove misure c’è anche un’ipotesi di salvaguardare gli over 70 lasciandoli a casa per evitare loro il contagio del virus.

Se ne è parlato anche alla consueta Conferenza Stampa tenuta nella sede della Protezione Civile dove comunicano i nuovi dati del Covid-19.

A una domanda specifica sugli anziani reclusi in casa ha risposto Massimo Antonelli del Policlinico Gemelli: “E’ una delle possibilità; ma certo ad oggi è molto difficile ipotizzare una misura del genere fino a dicembre  del 2020”.

Per la verità a questa eventualità ne ha accennato nei giorni scorsi anche la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen senza specificare, comunque, le modalità da seguire. In una intervista rilasciata al giornale tedesco Bild ha detto: “Per uscire dall’emergenza del Coronavirus dobbiamo essere disciplinati ed essere molto pazienti. Gli anziani devono limitare i loro contatti a lungo, probabilmente fino a fine anno”.

In effetti l’emergenza dal covid-19 non accenna a diminuire. I dati comunicati da Angello Borrelli parlano di 105 mila positivi; 21 mila decessi e 37 mila guariti. I morti, nelle ultime 24 ore sono stati 602. Dall’inizio della pandemia i casi totali, compresi decessi e guariti, sono arrivati a 162.488 soggetti.

L’età media dei pazienti, secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, è di 81 anni, 20 anni superiore a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione. Le donne decedute dopo aver contratto infezione da Covid-19 hanno un’età più alta rispetto agli uomini, 83,4 anni.

La maggior parte dei decessi 42.2% si è avuta nella fascia di età tra 80 e 89 anni, mentre 32.4% erano tra 70 e 79.

Da questi dati è facile dedurre che il Coronavirus colpisce in maniera drammatica soprattutto gli anziani al di sopra dei 70 anni, anche se occorre precisare che i nostri nonni deceduti hanno nella maggior parte dei casi  2-4 patologie pregresse che ne accelerano purtroppo la fine della vita. Il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità dice: “gli anziani e le persone con patologie preesistenti sono più a rischio. Si tratta di persone molto fragili, che spesso vivono a stretto contatto e che dobbiamo proteggere il più possibile”.

Bene la protezione dei nostri anziani con misure che ne proteggano la salute attraverso controlli medici accurati da eseguire magari anche nelle case dei nostri nonni oltre che nelle case di riposo che in molti casi hanno seminato morte proprio tra i più anziani.

C’è un aforisma che circola nei social e che vede la condivisione di migliaia di persone, ne estraggo solo una piccola parte:

“muoiono, quelli che senza studi, hanno educato i loro figli;

stanno morendo quelli che hanno sollevato il paese;

se ne vanno quelli della Fiat 600, dei frigoriferi, della televisione in bianco e nero;

stanno morendo da soli e spaventati;

se ne va la competenza, la comprensione, il rispetto, pregi ormai dimenticati

se ne vanno senza disturbare, senza un addio”.

Pensare di salvaguardare la salute dell’anziano attraverso la clausura in casa per altri interminabili mesi significa non già di proteggerli, ma di anticipare la loro fine, o di avere domani tanti anziani che a causa della clausura rischiano la demenza senile, incapaci di reagire all’isolamento più che al coronavirus.

Forse agli scienziati, ma anche ai politici, sfugge che in Italia si vive molto di più rispetto ad altri paesi europei e nel mondo; che ci sono ancora tanti over 70 in piena efficienza fisica e mentale Se proprio volete salvaguardare la loro salute, lasciateli uscire come tutti gli altri. Per questo ci permettiamo di dire no, grazie, ma la clausura ancora non fa per noi.

“Ce la faremo”

Giuseppe Careri