Il dramma della poverta’ “reddito di emergenza a chi soffre” – di Giuseppe Careri

Il dramma della poverta’ “reddito di emergenza a chi soffre” – di Giuseppe Careri

Nell’ultima conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Ministro dell’Economia Gualtieri, è stata annunciata una norma per aiutare tutti i lavoratori che non hanno più la possibilità di fare la spesa, o sono in cassa integrazione per aver perso  il lavoro a causa dell’’epidemia del coronavirus.

In uno studio dell’Istat del 2018 risulta che il tasso di povertà assoluto degli italiani è di 5 milioni di individui, oltre l’8% della popolazione. Ma il numero delle persone che soffre in questo momento è aumentato  a oltre 10 milioni di unità.

Nella norma si sta studiano un intervento ai Comuni che si aggira sui 4,3 miliardi e 400 milioni per l’emergenza alimentare. Lo stanziamento è necessario per aumentare i 600 euro agli autonomi ed estenderlo anche al mondo dei precari.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella segue l’evolversi della situazione italiana e invia un commosso messaggio a tutti coloro che portano sulle spalle le sofferenze dei malati: i medici, gli infermieri, il personale sanitario che con il loro generoso contributo aiutano l’Italia a uscire fuori dalla pandemia del coronavirus.

Poi  un monito all’Europa Unita; ”Mi auguro che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l’Europa. La solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell’Unione ma è anche nel comune interesse”.

E’ necessario, quindi, che l’Unione Europea collabori con tutti gli Stati per una soluzione unitaria evitando, almeno in questa circostanza tragica, di pensare solo ai propri interessi nazionali. In realtà questa esigenza l’avvertiamo tutti noi perché, come ha detto Papa Francesco nella preghiera a Piazza San Pietro  “nessuno si salva da solo”.

L’appello di Sergio Mattarella è rivolto anche ai nostri politici. E’ giunta l’ora, ormai non più procrastinabile, che le risorse nazionali gestite dalle Istituzioni e dal nostro Governo siano indirizzare davvero alla comunità, ai bisogni di un paese che spesso dimentica i propri cittadini, gli esclusi, i più deboli.

La Pandemia che ha colpito ormai tutto il mondo, ha messo in luce le carenze delle nostre strutture sanitarie, degli ospedali, le sale intensive con la mancanza cronica di personale specializzato. Si pensi che prima dell’epidemia le terapie intensive in Italia erano quattro o cinque volte di meno della Germania.

Per questo tutti i cittadini si aspettano che la Politica dovrebbe favorire la ricerca, aumentare gli stanziamenti e la dotazione di personale specializzato nel settore strategico della Sanità. Solo così si può consentire a medici e infermieri di svolgere al meglio il loro lavoro, con più sicurezza, tranquillità, soddisfazione, orgoglio, con la capacità e la forza morale di salvaguardare la salute e la vita dei pazienti sottoposti a cure e interventi chirurgici. E’ l’unica strada da percorrere per  evitare casi di malasanità al momento attuale sempre possibile.

Oggi, di fronte all’emergenza del coronavirus, si cerca di correre ai ripari; si costruiscono ospedali in tempi record; si aumentano posti letto colpevolmente eliminati nel recente passato. Ci dobbiamo affidare a medici appena laureati e ai pensionati, a infermieri, chirurghi, virologi, epidemiologi, per fronteggiare una situazione drammatica, difficile da combattere.

Anche oggi, purtroppo, siamo di fronte ai dati della Protezione Civile che risultano, comunque, sempre  drammatici, come del resto in tutta Europa.

Sono 3.815 le vittime di oggi che salgono a 10.779; i guariti da Covid-19 sono 13,030 e Il numero complessivo dei contagiati  ha raggiunto 73.880 unità.

Passata l’epidemia del coronavirus, ci si chiede come cambieremo in futuro. Nessuno, forse, è in grado di prevederlo. Certo, una cosa però possiamo dirla: fare tesoro degli innumerevoli errori passati, degli scandali a danno dei cittadini che gridano ancora oggi vendetta. Dobbiamo evitare la speculazione di qualche “onorevole” all’epoca ai vertici della politica; o di qualche “tristo figuro” che ha RUBATO il denaro destinato a una casa di riposo o a un ospedale per bambini. Adesso però, tutti insieme, gridiamo con forza BASTA! e affidiamoci alla guida spirituale del Pontefice e alla benedizione Urbi et Orbi con l’indulgenza plenaria tenuta in mondovisione nella bellissima ed emozionante Piazza San Pietro. Vuota.

“Ce la faremo”

Giuseppe Careri