Covid – 19: in un giorno 793 morti “chiuse” Londra e New York -di Giuseppe Careri

Covid – 19: in un giorno 793 morti “chiuse” Londra e New York -di Giuseppe Careri

In tarda serata il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è apparso sugli schermi  delle Tv per annunciare nuove misure valide dal 23 marzo fino al 3 aprile:

“Abbiamo deciso di chiudere in tutta Italia ogni attività produttiva che non sia cruciale, indispensabile, a garantirci beni e servizi essenziali. Continueranno a venire assicurati trasporti, servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari. Ma resteranno aperti supermercati, alimentari, farmacie e parafarmacie. Rallentiamo il motore produttivo ma non lo fermiamo”. L’appello di Conte si è reso necessario a seguito delle pressioni di numerosi Sindaci, dei Presidenti di Regione e dei sindacati che pressavano il Governo per prendere provvedimenti più restrittivi nel Nord del Paese ma anche in tutta Italia. La decisione è maturata per la crescita esponenziale di contagiati e di morti avvenuti nella giornata di ieri.

Sono arrivati complessivamente a 42.681 i contagiati da coronavirus; 4.825 i morti e 6.072 i guariti. Nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 793. Sono i dati che vengono comunicati ogni giorno alla stampa dalla Protezione Civile.

Sempre critica la situazione in Lombardia per il crescendo del numero di morti, 564 e 3.251 nuovi positivi. Drammatica la situazione nelle terapie intensive ed anche per il numero di medici e infermieri giunti al limite delle loro forze. Per questo ci sono ulteriori restrizioni come la chiusura di studi professionali, commerciali e artigiani.

A Bergamo si è rinnovato il doloroso corteo “funebre” di 75 salme trasportate da camion militari diretti al cimitero di altre città per la dolorosa cerimonia della cremazione.

Nel resto del mondo la situazione sanitaria ed economica non è certamente migliore. Sono infatti oltre 300 mila i contagiati nel mondo di Covid-19; e 13 mila i decessi.

In Spagna i contagiati sono saliti a 20 mila, con 1326 morti. A Madrid gli ospedali sono giunti ormai al collasso.

Londra e New York, anche se in ritardo, hanno iniziato a prendere misure drastiche per contenere il numero dei contagi. Hanno quindi chiuso ristoranti, pub, palestre, cinema teatri e negozi. A Londra chiusi anche i magazzini Harrods, ad eccezione dei reparti alimentari e farmacia.

A New York, dove i contagi sono oltre 17 mila e i decessi 225, il Sindaco della città Cuomo decide la chiusura di negozi, uffici, bar-ristoranti. Chiude anche la Statua della Libertà, interdetta a chiunque; chiusi i musei, dal Metropolitan Museum al Guggenheim e Mo.Ma.

Deserta la Gran Central Station e la Subway dove un tempo si ammassavano milioni di persone americane e di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Spettrale la famosa 5^ Avenue, con i suoi negozi di lusso “orfani” per colpa del coronavirus dai suoi clienti abituali.

La sensazione di attraversare un periodo particolarmente buio, è dovuto alle cifre pazzesche dei contagi e dei morti in tutto il mondo. Ma anche dalle strade deserte, dai pochi passanti impauriti e smarriti. Dice una Psicoterapeuta che presta servizio in una casa di cura per malati di Alzheimer: “Visto che siamo costretti a restare in casa per giorni e giorni, forse ancora per mesi, occorre ritrovare l’armonia dello stare insieme, di conversare con un familiare, un parente, fare un gioco da tavolo, infine di non stare incollati davanti la tv che potrebbe aumentare l’ansia e la paura”.

La sera, quando comincia ad imbrunire, si accendono quasi per incanto le luci nei salotti e nelle cucine di tanti palazzi; un luogo sicuro dove ci siamo rifugiati per esorcizzare un nemico sconosciuto, un micro virus invisibile e pericoloso.

Rifugiati in casa, con i nostri affetti, le paure e la speranza di resistere, di potercela fare. In fondo abbiamo passato altre epidemie, altri disastri ambientali, altre guerre. Questa pandemia è certamente la più difficile, che approfitta di ognuno di noi per contagiarci l’un con l’altro. Sarà dura, ma se tutti rispetteremo le regole emanate dal Governo sono certo che “Ce la faremo”

Giuseppe Careri