Il mondo abbraccia il tricolore italiano – di Giuseppe Careri

Il mondo abbraccia  il tricolore italiano – di Giuseppe Careri

La paura e l’aumento dei positivi da coronavirus in Italia, ha fatto scattare la solidarietà fra tutti i paesi europei ed extra europei. In particolare il sentimento comune di Governi e Istituzioni internazionali si sta manifestando attraverso aiuti tangibili e messaggi multicolori che appaiono in diverse città e megalopoli.

A Dubai, negli Emirati Arabi, hanno l’illuminato il nostro tricolore sulla  torre più alta del mondo, la Burij Khalifa di  829 metri di altezza. “siamo con voi”, hanno scritto in segno di solidarietà con l’Italia.

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nel suo blog seguito da milioni di followers ha postato l’immagine delle frecce tricolori italiane con la scritta “The United States Usa Loves Italy”.

A Gerusalemme la bandiera italiana dipinta sul muro della città vecchia, con la scritta affettuosa “Gerusalemme al vostro fianco”.

E poi la facciata storica della biblioteca di Sarajevo che nella notte si tinge dei colori verde, bianco e rosso.

Così pure il palazzo del Comune di Tel Aviv illuminato con il nostro tricolore per essere idealmente vicino all’Italia.

Tanta solidarietà non si era mai vista nei confronti del nostro paese, spesso ignorato nelle grandi decisioni internazionali e a volte deriso come il paese di pizza, spaghetti e mandolino.

Malgrado tanta solidarietà e aiuti ricevuti, i malati di coronavirus sono in totale 28.062, più 2.648 rispetto al giorno precedente; i decessi  2.978 con un aumento di 475; i guariti 4.025, più 1.084. Ad oggi i contagiati (inclusi guariti e decessi) sono 35.713.

La Lombardia è la regione che soffre di più per il numero di contagiati e di decessi; i posti letto delle camere intensive sono ormai in via di esaurimento. Si spera nell’allestimento di nuovi posti letto alla fiera di Milano.

La città che soffre di più è la Provincia di Bergamo con un numero di morti in aumento documentati dal giornale bergamasco con 11 pagine dedicate interamente ai necrologi. Dato l’alto numero di deceduti si fa fatica a tumulare le salme. Le camere mortuarie della Lombardia sono ormai ai limiti per i troppi morti fino ad oggi.

In questo contesto drammatico si tenta di arginare i contagi riducendo anche l’orario di apertura dei supermercati che ora è alle 19.00 rispetto ai giorni scorsi. Stop ai collegamenti delle isole. Quarantena per chi rientra in Italia.

Tutti sperano in una diminuzione dei contagi per alleggerire il carico di lavoro di medici e infermieri e di tutti coloro impegnati a far rispettare le regole dettate dal Governo, come vigili, forze dell’ordine, esercito e, in alcuni casi, alpini coinvolti negli anni ’80 anche per il disastro del terremoto del Friuli-

Con le scritte sui muri della città e i canti sui balconi, la popolazione continua ad incoraggiare tutti gli addetti alle strutture sanitarie con flash mob quotidiani sui balconi delle proprie case.

Ma la sorpresa più importante dei giorni scorsi è venuta dalla passeggiata di Papa Francesco a Via del Corso per recarsi alla chiesa di San Marcello per pregare in solitudine. Il Papa si è inginocchiato davanti al crocifisso in legno del XV secolo per chiedere un miracolo che ponga fine della pandemia nel mondo. In una conversazione con Paolo Rodari di Repubblica sul tema dei “piccoli gesti in casa”,  il Pontefice dice: “In questi giorni difficili possiamo trovare i piccoli gesti concreti di vicinanza verso le persone che sono a noi più vicini, una carezza ai nostri nonni, un bacio ai nostri bambini, alle persone che amiamo. Sono gesti importanti, decisivi. Se viviamo questi giorni così non saranno sprecati.

Confortano le parole del Papa; conforta la responsabilità della maggior parte della popolazione a rimanere in casa; conforta leggere scritte sui muri delle città: “Ce la faremo, andrà tutto bene, grazie a medici e infermieri”.

Conforta l’appello del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Grazie a italiani per i sacrifici, ce la faremo. Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più calore e per correre insieme più veloci domani.

E conforta la solidarietà della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen  che dichiara in lingua italiana: Cara Italia, cari italiani, in questo momento così difficile voglio dire a tutti voi che lottate contro il virus che non siete soli.

In questo momento in Europa siamo tutti italiani”.

Giuseppe Careri