Las Vegas: saliti a 59 i morti e a 527 feriti
E’ salito a 59 morti e 527 feriti il bilancio della sparatoria avvenuta a Las Vegas dove un uomo, Stephen Paddock, ha indirizzato il fuoco di molte sue armi automatiche verso la folla riunita vicino al Mandalay Bay Hotel mentre era in corso un festival di musica nazionale che si tiene nella famosa città dei casinò del Nevada.
Stephen Paddock, bianco americano di 64 anni, residente a Mesquite, in Nevada, ha aperto il fuoco dal 32 esimo piano dell’albergo sparando all’impazzata sulla folla sottostante per motivi che sono ancora sconosciuti.
Nella sua camera dell’albergo aveva 23 armi da fuoco, tra le quali due fucili sistemati su treppiedi alla finestra. Aveva anche centinaia di munizioni. Sembra dunque che possa aver premeditato il folle gesto. Secondo il fratello Eric, si tratta di un investitore multimilionario che avrebbe fatto una vera e propria fortuna nel settore immobiliare e non sa pertanto darsi una spiegazione.
Loro padre, invece, era Benjamin Hoskins Paddock , per anni nella lista dei più ricercati dall’Fbi, dopo una condanna a vent’anni. Nel suo caso vi era stata una diagnosi che lo definiva uno “psicopatico” con “tendenze suicide”.
Dopo un lungo interrogatorio la compagna asiatica di 62 anni di Paddock è stata scagionata da ogni responsabilità.
I video dei social media hanno subito mostrato centinaia di persone in fuga dal luogo della sparatoria e i filmati in diretta hanno mostrano una forte presenza della polizia armata .
Le autorità consigliano di evitare la zona.
Fbi e Cia hanno smentito la fondatezza della rivendicazione dell’Isis perché Paddock non aveva niente a che fare con il terrorismo islamista. Il Presidente Trump ha condannato il gesto di Paddock, ma non ha speso una sola parola sulla facilità con cui negli Usa è possibile procurarsi ogni tipo di armi.