Il terrorista di Berlino ucciso da poliziotti italiani vicino Milano

Il terrorista di Berlino ucciso da  poliziotti italiani vicino Milano

Il terrorista Anis Amri, sospetto responsabile della strage di Berlino è stato intercettato ed ucciso dalla Polizia italiana nei pressi di Milano. Il giovane tunisino di 24 anni era il principale sospettato di aver ucciso 12 persone e ferito altre 49 nella capitale tedesca dove con un camion ha travolto alcune bancarelle di un mercatino di Natale. Tra le vittime la nostra connazionale di 31 anni, Fabrizia Di Lorenzo.

Amri era stato fermato per un controllo da due poliziotti a Sesto San Giovanni. Invece di esibire i documenti ha sparato ferendo uno degli agenti, prima di rimanere ucciso dall’altro tutore dell’ordine.

La cancelliere tedesca Angela Merkel si è detta “sollevata” perché il terrorista era stato fermato ed ha ringraziato l’Italia per l’intervento.

L’Isis ha diffuso un video che mostrerebbe il legame del terrorista con il Califfo islamista, Abu-Bakr al-Baghdadi, leader del Daesh.

Il poliziotto ferito è  Cristian Movio. Colpito alla spalla, ma le sue ferite non sono gravi. Il collega, Luca Scata, che ha colpito a morte il terrorista, è in forze  nella Polizia da soli nove mesi.

Ieri era giunta la conferma che tra le vittime della strage c’era anche Fabrizia Di Lorenzo, di cui  gli inquirenti avevano trovato il  telefonino sul luogo dell’attentato . Per averne la certezza si sono dovuti attendere tre giorni, nel corso dei quali si sono effettuati gli esami del Dna resi possibile dalla presenza dei suoi parenti  a Berlino dove si sono recati immediatamente.

Fabrizia Di Lorenzo

Fabrizia Di Lorenzo

La Di Lorenzo , nata a Sulmona, era a Berlino per lavoro da alcuni anni. Era impiegata in una ditta di trasporti.

La conferma che uno dei corpi ritrovate fosse proprio il suo era stata data al Ministro degli esteri italiano, Angelino Alfano, dalle autorità tedesche.

A Sesto San Giovanni, così, si è conclusa la gigantesca caccia all’uomo  avviata dopo che i magistrati tedeschi avevano identificato il sospetto. Ad avvalorare  i sospetti su di lui è stato il ritrovamento del suo permesso di soggiorno nella cabina del camion.

Altra foto di Asis A

Altra foto di Asis A

Il giovane era stato già stato segnalato dalla polizia antiterrorismo lo scorso mese di novembre e a suo carico sarebbe stato deciso un provvedimento di espulsione che avrebbe dovuto essere effettuato nel prossimo mese di  giugno.

Secondo gli inquirenti, l’uomo potrebbe essersi ferito nel corso di una colluttazione con il camionista polacco  trovato ucciso nella cabina del mezzo pesante.

Anis Amri è stato quattro anni nelle carceri italiane dopo aver partecipato ad appiccare l’incendio del centro di accoglienza di Lampedusa nel 2011. Dopo di che si sarebbe recato in Germania nel 2015, dove ha fatto domanda di asilo ottenendo un permesso temporaneo di soggiorno cui è seguita la proposta di espulsione.

La polizia di Berlin oaveva  provveduto al rilascio anche di quattro altri sospetti dopo che è stata scagionata la persona arrestata subito dopo il presunto attentato, un pakistano accettato in Germania come rifugiato un anno fa.

Il camion della strage