Fiona Tan. Inventory Roma, al MAXXI fino all’ 8 settembre

Fiona Tan. Inventory  Roma, al MAXXI fino all’ 8 settembre

Fiona Tan è nata a Pekanbaru in Indonesia, e poi si è trasferita in Olanda nel 1988. E’ un’artista affermata a livello internazionale, lavora principalmente con il video e la fotografia. Al Maxxi di Roma presenta quattro video. Al piano superiore si apre la grande sala e prima di entrare viene offerta una cuffia. Ci sono tre proiezioni. Appena ci si avvicina ad uno dei video nella cuffia, per magia, arriva il suono dedicato. Una soluzione tecnologicamente piacevole.

Si viene attirati dalla zona in fondo dove ci sono due schermi uno di fronte all’altro e una serie di grandi cuscini su cui sdraiarsi e godere delle immagini. Il titolo è Disorient, una doppia proiezione che partendo dai diari di Marco Polo che hanno contribuito non poco a diffondere malintesi e pregiudizi sulle popolazioni orientali, arriva a immaginare come sarebbe stato il museo privato dell’esploratore veneziano.

FionaTan1 CloudIsland_01-1Quel nostro modo di vedere da occidentali il mondo fascinoso del lontano oriente, realizzato su un video con la ripresa di tutta una serie di oggetti cui siamo culturalmente collegati, va a scontrarsi con l’altra proiezione che si trova di fronte e che invece ci presenta la triste e diversa realtà di quell’Oriente che spesso immaginiamo solo profumato, spirituale e accattivante. Un lavoro molto forte e intenso.

L’artista “antropologa” presenta anche Cloud Island opera che ha per protagonista l’isola di Inujima simbolo dell’industrializzazione del Giappone che ha snaturato completamente la vita dell’isola e le abitudini dei suoi abitanti.

Per finire Inventory (2012 prodotta con il contributo del Philadelphia Art Museum e Mondriaan Fundation Amsterdam) che da FionaTan2 Disorient_Overzicht 22_il titolo alla mostra e che viene presentata in prima assoluta mondiale al MAXXI. Sei cineprese di diversa qualità e tecnologia, per sottolineare che ogni mezzo espressivo è difettoso ma ognuno ha una sua bellezza intrinseca, che riprendono, da postazione fissa, la casa privata di Londra e museo dell’architetto Sir John Soane.

Il collezionista dal 1833 ha raccolto pezzi antichi legati a Roma. Un tentativo di riproporre le stesse immagini che ha “visto” l’occhio dell’artista camminando per le stanze piccole e anguste. Manca la sua emotività, la sua partecipazione, il medium è comunque freddo e immobile.

Afferma Fiona Tan che il museo di Soane “… è stretto e stipato come la tana di un coniglio e l’allestimento della collezione è assai bizzarro e discutibile. Non c’è stanza in cui non avverta la solitudine del proprietario e la sua preoccupazione della morte.” FionaTan4 Correction_1-1E aggiunge ancora per spiegare ulteriormente il suo lavoro: “Quando parliamo di come un mezzo espressivo registra o traduce il mondo attorno a noi parliamo (in olandese) del ‘optekening’, di come è disegnato.

Questo mi ricorda l’etimologia delle parole “fotografia” e “cinematografia”, disegnare o scrivere con la luce e con il movimento. Con questo lavoro sto cercando di indicare il ‘vluchtigheid van de optekening’: la fuggevolezza di queste registrazioni filmate. A volte ho l’impressione che nell’ epoca contemporanea sia proprio la transitorietà a essere resa eterna. In un certo senso i mezzi espressivi scompaiono nell’attimo stesso in cui guardiamo o osserviamo.”

Al pian terreno del MAXXI si può vedere Correction, opera video composta da sei proiezioni allestite secondo il modello del Panopticon (il carcere ideale progettato nel 1791 da Jeremy Bentham), in cui l’artista presenta 330 ritratti di prigionieri e guardie americani. Sono video retro proiettati con i carcerati ripresi immobili e in piedi nel loro ambiente.

Giusy Lauriola

MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
www.fondazionemaxxi.it – info: 06.399.67.350; [email protected]
orario di apertura: 11.00 – 19.00 (martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica) 11.00 – 22.00 (sabato) giorni di chiusura: chiuso il lunedì, il 1° maggio e il 25 dicembre