Wu Weishan a Palazzo Venezia

Wu Weishan a Palazzo Venezia

Roma – La cultura del lontano Oriente a Roma nel Museo di Palazzo Venezia. Per la prima volta in Italia un’accurata selezione di 30 tra le più rappresentative opere dello scultore cinese Wu Weisham, scelte tra le centinaia prodotte dall’artista dal 1992 ai giorni nostri. La Mostra “Scolpire l’anima di una Nazione”, è curata dallo stesso scultore con il patrocinio del Ministero della Cultura della Repubblica Popolare Cinese e l’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, insieme al nostro Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dopo aver narrato la storia dei più grandi imperi dell’antichità, nella mostra “L’Aquila e Il Dragone”, e offerto al grande pubblico la possibilità di conoscere i capolavori della pittura moderna cinese, esposti lo scorso anno, il Museo di Palazzo Venezia ospitando i lavori del Maestro cinese prosegue così nel raccontare e far conoscere appunto la cultura del lontano Oriente.

La mostra si articola in tre importanti sezioni, a loro volta intitolate “Dialogo con i grandi Maestri”, “Dialogo con la realtà”, “Dialogo con il popolo sofferente”, seguendo SONY DSCun percorso sentimentale che va dall’ammirazione della sapienza, all’armonia fino alla tristezza e la speranza, facendosi specchio dell’arte e della cultura tradizionale, nonché un riflesso del ruolo che gli artisti cinesi contemporanei stanno interpretando nella comunicazione culturale fra Oriente e Occidente.

Nella prima parte il Maestro Wu rende omaggio ai grandi maestri della tradizione, presentando i ritratti di personaggi celebri dell’antichità come Confucio, Laozi, o il grande poeta Li Bai. FOTO ART EDO1 copiaTra i lavori più suggestivi in mostra, i due grandi ritratti di Leonardo da Vinci, gigante del Rinascimento italiano, e Qi Baishi, padre della pittura cinese moderna, ci accolgono all’ingresso della sala, in una silenziosa e imponente conversazione “oltre il tempo e lo spazio”.

Nella seconda sezione “Dialogo con la realtà” l’artista ci invita ad esplorare la dimensione degli affetti, indagando, in particolare, il mondo dell’infanzia, attraverso le figure dei bambini. Tra le opere esposte, Il Bambino o la Ragazza Cinese spiccano per la loro delicatezza che, grazie anche al candore onirico del marmo bianco, facilmente riesce a evocare l’innocenza del mondo dell’infanzia.

Nel “Dialogo con il popolo sofferente” lo scultore cinese dedica un momento di riflessione al profondo dolore provocato dalla Seconda Guerra Mondiale, presentando parte del gruppo di sculture per il Memoriale del Massacro di Nanchino. FOTO ART EDO2 copiaConversando con le anime delle vittime del massacro del 1937, l’autore si immerge nella storia, con L’Invocazione dell’Umanità – Vittime del Massacro di Nanjing e La Fuga, incide la memoria di una tragedia in una preghiera dura e potente, modellata nel bronzo.

Il lavoro del Maestro Wu giunge alla propria maturazione artistica in seguito all’apertura della Repubblica Popolare Cinese negli anni ’80, quando decide di approfondire i propri studi viaggiando in Europa e in America, mostrando particolare interesse per i lavori dei grandi maestri della scultura italiana, come Michelangelo Buonarroti e Gianlorenzo Bernini, assimilando al contempo le ricerche di artisti del nostro Novecento, come Marino Marini e Giacomo Manzù.

Ispirato dall’Espressionismo europeo, unito alle tecniche antiche dell’arte cinese, dalla scultura delle grotte all’arte popolare, dalla calligrafia alla pittura tradizionale, l’artista riesce ad elaborare uno stile poetico, intenso e carismatico aperto a sperimentazioni; come dice l’artista stesso “con la scultura tento di portare avanti lo spirito della cultura cinese attraverso forme d’arte più innovative”. Nel corso dei suoi vent’anni di carriera ha realizzato oltre 500 opere dai soggetti più vari, ma tema prediletto rimane il ritratto di personaggi famosi, sia del passato che della storia moderna, sia cinesi che stranieri, a cui ha dedicato nel corso degli anni, più di 200 sculture.

Dal 1998, i suoi lavori sono stati esposti più volte in Europa, negli Stati Uniti, in Giappone, Corea del Sud riscuotendo l’ammirazione della critica e di grandi personalità, come, ad esempio, la Regina Beatrice dei Paesi Bassi, che nel 1996 invita l’artista a recarsi in Olanda desiderosa di essere ritratta.
Il Maestro Wu è sicuramente uno dei più eminenti scultori della Cina contemporanea, dotato di una vasta cultura e di un profondo amore per l’umanità, riesce a creare, con grande abilità, opere dense di passione e memoria storica, che non temono il confronto con il mondo di oggi; la sua è una scultura è che cerca di esprimere la vitalità e l’emozione della natura umana, e questa è la ragione per cui tutto il mondo può rimanere affascinato dalle sue sculture.

Edoardo La Monaca