Gas alle stelle: cittadini e imprese allo sbando – di Giuseppe Careri
Il caro energie è la preoccupazione principale di titolari di impresa e delle famiglie italiane ed europee. Per questa ragione alcuni paesi, Francia, Spagna, Germania, stanno studiando un sistema per la riduzione dei consumi e l’aiuto economico a tutti coloro a cui stanno arrivando bollette di luce e gas più che triplicate.
La situazione degli aumenti delle bollette energetiche è indubbiamente grave e suscita apprensione a chi ha un’attività commerciale o una famiglia da mantenere, magari con un solo stipendio o una misera pensione.
La preoccupazione si può toccare con mano andando in giro per negozi, bar e ristoranti, dove sulle vetrine vengono ormai incollate le fatture dei consumi degli anni passati confrontati con i nuovi importi maggiorati in maniera insostenibile.
Ciò vuol dire, inevitabilmente, un aumento dei prodotti o la chiusura dell’attività commerciale con nuovi disoccupati e cassa integrati costretti a percepire solo un terzo dello stipendio.
L’allarme energetico coinvolge naturalmente tutti i cittadini e il Governo, sia pure dimissionario, che tenta in tutti i modi di alleviare il disagio e la preoccupazione di milioni di cittadini alle prese con aumenti così alti da non poterli pagare.
Il ricavato dell’extra gettito ipotizzato in precedenza da Draghi doveva consentire un ricavo complessivo di dieci miliardi di euro; in realtà al momento nelle casse dello stato è entrato solo un miliardo dei 4,2 previsti per il mese di giugno. Molte delle aziende tassate hanno infatti interrotto i pagamenti ritenendoli incostituzionali.
Nei prossimi giorni è prevista una nuova riunione tra tutti i partiti dell’ex maggioranza di Governo per studiare la situazione delle famiglie e delle imprese sottoposte a questi rincari dell’energia e del gas metano. Alcuni partiti, anche quelli che hanno fatto cadere il governo Draghi, chiedono con insistenza di ricorrere allo scostamento di bilancio che in futuro peserebbe solo sulle spalle dei nostri giovani.
A questa opzione si oppone, da sempre, il Presidente del Consiglio Mario Draghi, sostenuto anche dell’ex Ministro dell’economia Giulio Tremonti, oggi candidato del FdI, contrario anche lui allo scostamento di bilancio.
A ciò si aggiunge una dichiarazione pessimistica della Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyn al giornale spagnolo El Mundo “Dato che la Russia ha già completamente o parzialmente tagliato le forniture di gas a 12 Paesi membri dell’Ue, dobbiamo prepararci al peggio”.
Con la prospettiva di un’ulteriore fermo delle fornitura di gas da parte della Russia per altri 4 giorni a partire dal 31 agosto, l’Unione Europea ha deciso una riunione di tutti paesi aderenti per il 9 ottobre, una data troppo lontana per trovare una soluzione comune per alleviare le sofferenze delle famiglie e di migliaia di imprese.
Purtroppo la guerra di aggressione della Russia all’Ucraina è ancora in alto mare, continuano infatti i bombardamenti, i morti, le devastazioni e l’esodo di milioni di cittadini costretti ad abbandonare il proprio paese ed a emigrare con la prospettiva di condurre in futuro una vita di stenti e di sacrifici.
E poi la pandemia con un milione di morti. Dopo la chiusura di cinema, teatri, palestre, lockdown prolungati, scuole in funzione solo con la didattica a distanza per timore del Covid, adesso ai cittadini si presenta un inverno pieno di incognite e di paure per l’arrivo del freddo, delle restrizioni dovute alla mancanza del gas e per il timore di non poter pagare le bollette iperboliche di questo ultimo periodo.
Insomma, una situazione drammatica che le prossime elezioni non rendono più tranquilla, con i vari partiti impegnati soprattutto ad accusarsi l’uno con l’altro per racimolare solo qualche voto in più.
Nei reportage televisivi, nei quotidiani e sui social, appaiono ormai solo i commenti e la paura di semplici cittadini di perdere il proprio posto di lavoro, o di essere costretti alla cassa integrazione, oppure di non avere i soldi per pagare la mostruosità degli aumenti dell’energia e del gas. Insomma, una situazione seria, preoccupante, piena di incognite e di paura collettiva. Anche perché i segnali che arrivano dalla politica non sono al momento rassicuranti.
La frase pronunciata al giornale El Mundo dalla Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyn ne è l’autorevole conferma.
Giuseppe Careri