Quirinale, tutto fa spettacolo – di Giuseppe Careri

Quirinale, tutto fa spettacolo – di Giuseppe Careri

Fumata nera anche alla quarta votazione per l’elezione del 13esimo Presidente della Repubblica. Nella votazione di ieri il Centro Destra si è astenuto con 441 parlamentari, una decina in meno della loro forza in Parlamento. Il Centro Sinistra, invece, ha deciso di votare scheda bianca, mentre i 5 Stelle hanno lasciato libertà di coscienza ai suoi parlamentari. Il risultato delle votazioni della quarta votazione ha visto scritto sul tabellone elettronico il nome di Mattarella con 166 voti.

Questo è il risultato finale di una giornata nervosa trascorsa con interviste volanti, notizie approssimative, rivelazioni e smentite documentate dalla task force delle troupe della televisione pubblica e di quella privata.

In testa La 7 guidata da Enrico Mentana con la sua maratona; e poi quella del Tg1 condotto da Monica Maggioni; oltre a guidare lo speciale elezioni la Maggioni ha poi continuato nel Tg delle ore 20, lasciando al bravo Francesco Giorgino la conduzione del telegiornale sulle altre notizie di giornata. Infine Rete 4 con il suo studio condotto in vari orari da Barbara Palombelli e Giuseppe Brindisi alle prese con ospiti che si accapigliano  sui no vax o si dedicano alle elezioni del Capo dello Stato raccontato dai giornalisti in studio e da operatori esterni.

Una kermesse; decine e decine di giornalisti e tele cineoperatori dislocati alla Camera dei Deputati e nelle adiacenze di Montecitorio con assurdi assembramenti di giornalisti alla ricerca di una dichiarazione, uno spunto da comunicare in studio, un colpo di scena che fino a ieri non c’è stato.

Principe del racconto di queste votazioni lo possiamo individuare in Enrico Mentana, instancabile in studio che coordina i suoi inviati sul posto e gli altri opinionisti presenti in studio. Mentana alterna domande ad analisi di quanto accade nel Centro Destra e in tutta la pattuglia della politica italiana. Chiede, interroga, interrompe, fa battute per alleggerire la trasmissione, tratta con piglio severo, ma con affetto, i suoi inviati Alessandra Sardoni e Paolo Celata. Dialoga con i politici “catturati” sul posto, li incalza, alcuni li contesta, ma sempre con garbo.

I cronisti del Tg1 e della rete 4, oltre che di altre piccole televisioni e radio, stazionano dalla mattina alla sera nei pressi di Montecitorio. Aspettano notizie da passare in studio, notizie poi smentite ancora prima di essere pubblicate. E’ successo con il quotidiano il Foglio che ha rivelato una visita di Salvini a Sabino Cassese, Giudice Emerito della Corte Costituzionale. Appena pubblicata arriva la smentita di Salvini di aver visto Cassese. Dice: “Non so nemmeno dove abita”.

Il Tg1, al pari del telegiornale di Mentana, ha uno schieramento di giornalisti e tele cineoperatori sul posto coordinati in studio dalla Maggioni. Corrono da un punto all’altro di Montecitorio, raccolgono notizie, sono in ansia se perdono un parlamentare arrivato in quel momento; sono al limite della resistenza di giornate lunghe e faticose. Giovani giornalisti bravissimi, che non mostrano nessuna timidezza ad intervistare i politici del momento, Letta, Conte, Salvini e tanti altri peones. Ci sono naturalmente anche i vecchi leoni della politica che non lasciano cadere l’occasione di fare una passerella. Arriva Clemente Mastella, Sindaco di Ceppaloni subito catturato dai giornalisti de La7; in un siparietto divertente con Mentana lo chiama “Maradona” per la sua classe. Mentana, una volta chiamato mitraglia per la sua velocità nel dare le notizie, ringrazia. In fondo condurre un telegiornale importante come La 7 alza non poco la vanità del giornalista.

Vanità che investe gran parte dei giornalisti impegnati in questi giorni in una maratona a dir poco stancante, ma ricca di soddisfazione per essere stati sulla cresta dell’onda per l’intera giornata. Infatti le indiscrezioni, i retroscena, le notizie, vengono ricercate anche di notte nei ristoranti del centro dove i parlamentari continuano le loro discussioni e la ricerca di un accordo al momento lontano. Vertici annunciati poi subito annullati, riunioni in luoghi segreti per trovare la quadra a questa difficile prova per eleggere il Presidente della Repubblica. Si fanno nomi subito “bruciati” dal niet nemico. Si discute sulla telefonata di Draghi a Berlusconi divulgata dalla destra. E poi del nome di Elisabetta Belloni Capo dei servizi segreti nominata da Draghi, di Casini che non fa ormai nessuna dichiarazione sul suo destino. Tatticismi e manovre che disorientano la cittadinanza, una popolazione che non comprende le intenzioni di politici, molti improvvisati, incapaci di avere una linea trasparente e condivisibile.

Le uniche esternazioni dei grandi elettori nelle interviste recitano: “occorre nominare una figura istituzionale super partes” e poi continuare a navigare a vista.

Forse dovrebbero, per una volta, abbandonare questi esasperanti e inutili tatticismi e dedicarsi a un esame della situazione attuale del paese, ricordarsi che siamo ancora in piena pandemia, preoccupati per i fortissimi aumenti delle materie prime, della disuguaglianza che aumenta, e una guerra in Europa che potrebbe sconvolgere il nostro continente.

Ecco, al di là dei tatticismi, occorre fare presto e, soprattutto bene. Occorre che alcune figure autorevoli prendano in mano la situazione per sbrogliare una matassa  sempre più ingarbugliata. Arrivati a questo punto, non vorremmo rimpiangere il passo di lato di Silvio Berlusconi utile forse per una mediazione.

Oggi, infatti, la politica non ha ancora trovato il king maker capace di sbrogliare la matassa e di conseguenza ha dato solo un pessimo esempio di fare politica con tatticismi che hanno esasperato la situazione.

Nel frattempo continua il circolo mediatico della politica dove i giornalisti televisivi seguono ogni angolo della notizia alla ricerca di uno scoop o, forse, alla ricerca del tempo perduto. Complimenti dunque all’informazione televisiva, almeno per lo spettacolo offerto ai telespettatori ansiosi, in definitiva, solo di conoscere il nome del  prossimo Presidente della Repubblica.

Alle 23.45 di ieri il Centro Destra fa il nome della Presidente del Senato Casellati. Subito respinta da un comunicato del Centro sinistra. Lo spettacolo continua.

Oggi è un altro giorno!!!

Giuseppe Careri