Addio David, uomo del dialogo – di Giuseppe Careri

Addio David, uomo del dialogo – di Giuseppe Careri

Il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli è morto all’una e quindici di ieri notte nel centro oncologico di Aviano dove era ricoverato per una disfunzione del sistema immunitario. Cordoglio in Italia e in Europa per la sua prematura scomparsa. Sassoli aveva 65 anni.

Giovanissimo aveva fatto i primi passi nel giornalismo della carta stampata. I primi passi in piccoli giornali, poi viene assunto al quotidiano il Tempo, e nel 1985 approda al Giorno dove segue gli avvenimenti politici e di cronaca.

Nel suo ruolo di giornalista, Sassoli segue come cronista i maggiori avvenimenti dell’epoca, dal reportage sul rapimento di Aldo Moro, alla caduta del Muro di Berlino, al crollo delle torri gemelle, al terremoto dell’Aquila.

Il suo balzo nell’agone televisivo avviene al Tg3 di Sandro Curzi come inviato di cronaca. Ma la sua crescita professionale avviene con le trasmissioni di Santoro, il “Rosso e il Nero” e “Tempo Reale”. Infine approda nella redazione del Tg1 come inviato e conduttore dell’edizione delle 13.30 e, subito dopo, in quello delle ore 20.

E’ soprattutto con la conduzione del Tg1 delle 20 che Sassoli acquista una notevole popolarità dovuta alla immagine pulita del suo volto, alla calma e serenità nell’annunciare le notizie anche quelle più importanti e dolorose.

David Sassoli è circondato da amici e colleghi che gli riconoscono una grande preparazione professionale e una calma olimpica anche nei momenti cruciali della messa in onda del Tg. Ricordo un avvenimento al Lingotto di Torino dove si svolgeva una manifestazione importante della Fiat. A pochi minuti dalla messa in onda, Sassoli appariva tranquillo e sorridente, niente affatto preoccupato, anche se mancavano pochi minuti al collegamento diretto e all’invio dei servizi filmati. Calma e sorriso empatico che ha poi conservato per il resto della sua carriera anche nel mondo politico. Sassoli entra in politica nel 2009 con il PD di Veltroni. Il giornalista si presenta alle elezioni europee per l’Italia Centrale e viene eletto con oltre 400 mila preferenze, primo eletto e capogruppo del PD nell’Europarlamento.

Inizia così la sua carriera politica che lo porterà a diventare, per le sue qualità e le sue proposte innovative, Presidente del Parlamento Europeo.

La crescita di Sassoli non incontra ostacoli. Nel periodo della sua Presidenza inizia a disegnare un Parlamento europeo più solidale, più attento ai bisogni degli ultimi, alle disuguaglianze, e poi alla difesa dei diritti delle donne contro i delitti di genere. Sassoli raccoglie intorno a se un consenso generalizzato da tutte le forze politiche soprattutto per le sue battaglie civili, la difesa degli emigranti, la lotta contro i paesi autoritari, infine per la sua correttezza politica anche nei riguardi degli avversari. In questi due anni di pandemia è riuscito, grazie anche alle nuove tecnologie, a tenere aperto il Parlamento Europeo e consentire così di raggiungere risultati a dir poco strabilianti. Non ultima, la trattativa portata a termine sulla Next Generation Eu.

In un commovente ricordo, il Segretario del PD Enrico Letta ha sottolineato: “David Sassoli era un fratello, un amico, per noi è stato un riferimento importantissimo e fondamentale. David ha cambiato la storia europea perché durante la pandemia si è trovato a essere Presidente del Parlamento europeo ed è riuscito con forza, determinazione e gentilezza a convincere tutti a tenere aperto il Parlamento europeo”.

Bandiere a mezz’asta a Bruxelles subito dopo la notizia della morte di David Sassoli; i parlamentari europei hanno osservato un minuto di silenzio tributando un lunghissimo applauso al “loro Presidente italiano”. Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea ha dichiarato: “E’un giorno triste per l’Europa, con David perde un convinto europeista, un sincero democratico e un uomo buono”.

In una seduta straordinaria il Parlamento italiano ha commemorato la figura del loro collega ai vertici del Parlamento Europeo. Nel suo intervento la Presidente del Senato Casellati ha dichiarato: “Nessuno di noi potrà dimenticare il suo sorriso, la sua autentica italianità e insieme alla sua convinta adesione ai più nobili valori europei. Lo ha fatto sfidando la malattia, combattendo fino alla fine per portare a termine la propria missione”. In uno degli ultimi interventi sulla democrazia, David Sassoli ha dichiarato “E’ molto difficile costruire la democrazia, ma è anche facile perderla se non ce ne prendiamo cura. E la natura della democrazia si fonda essenzialmente sulla fiducia, la fiducia nei cittadini nelle proprie istituzioni. Questa fiducia deve essere rinnovata ogni giorno, fatta crescere come un capitale e curata come il miglior investimento”.

Alla Camera il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha ricordato la figura di Sassoli in questo difficile momento: “Voglio ricordare Sassoli soprattutto come italiano e protagonista al servizio dell’Europa, delle sue istituzioni, dei suoi cittadini. Da Presidente del Parlamento europeo la sua rara capacità di combinare idealismo e mediazione lo ha reso protagonista di uno dei periodi più difficili della storia recente”.

Cordoglio unanime in tutta Europa, dunque, per la morte di un uomo, un giornalista e un politico che ha lasciato il segno nel mondo di una politica spesso animata da battaglie non sempre sostenute con onestà di intenti. Sassoli ha avuto il merito di fare una politica “trasparente” comprensibile a tutti, compresi i cittadini comuni; non a caso la notizia della sua morte ha suscitato un grande dolore anche negli uomini e nelle donne che in questi due anni hanno già sofferto molto per la pandemia e la morte di migliaia di persone a causa del Covid.

Come Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli ci ha lasciato un segno di speranza e di fiducia per il prossimo futuro. In uno degli ultimi interventi sull’avvenire dell’Europa, David Sassoli ha detto: “L’Europa funzionerà se ognuno di noi farà il proprio dovere, se tutti saremo concentrati sulla riduzione delle disuguaglianze e sull’impegno comune a lasciare alle nuove generazioni un futuro più giusto, con maggiori opportunità”.

Maggiori opportunità per i giovani, dunque, lotta alle disuguaglianze, alle ingiustizie, alla difesa dei più deboli e alle istituzioni, questo è stato lo sguardo attento e pieno di amore di Sassoli, un uomo, un giornalista prestato alla politica, capace di restituire alle nuove generazioni un futuro migliore che sta a ognuno di noi non disperdere.

Giovedì 13 gennaio la camera ardente per l’ultimo saluto al Presidente del Parlamento Europeo si terrà in Campidoglio, Sala Protomoteca dalle ore 10 alle 18. Il giorno successivo il funerale si svolgerà alle ore 12 nella chiesa Santa Maria degli Angeli a Piazza della Repubblica.

Giuseppe Careri