L’Italia prova a ripartire – di Giuseppe Careri

L’Italia prova a ripartire – di Giuseppe Careri

Preoccupazione e speranza sono le parole chiave di oggi per la riapertura, sia pure parziale e provvisoria, delle attività commerciali, gli spostamenti tra Regioni, le scuole, i musei, i cinema e il coprifuoco mantenuto dalle 22 fino alle 5 del mattino, malgrado la richiesta della Lega, respinta da Draghi, di spostarlo alle 23.

Via libera dunque alle 15 regioni in zona gialla, alle cinque in zona arancione, e all’unica regione, la Sardegna, in quella rossa.

Da oggi ci si potrà quindi spostare da una regione all’altra purché avvenga tra quelle gialle senza presentare nessun pass che occorrerà, viceversa, qualora si vada da una regione gialla ad una arancione o rossa. Tra le gialle sarà possibile spostarsi anche il 1 Maggio.

Uno degli scogli maggiori, poi superati, nel Consiglio dei Ministri, è stato quello dei ristoranti con l’obbligo del pranzo e della cena all’aperto fino alle 22 che ha provocato la protesta dei ristoratori impossibilitati ad avere uno spazio esterno.

Finalmente sarà possibile visitare di nuovo i musei attraverso una prenotazione obbligatoria e il contingentamento delle persone. A Roma riapriranno i Musei Capitolini, l’Ara Pacis, i Fori Imperiali, la Colonna Traiana.

A Torino sarà possibile visitare di nuovo il Museo Egizio, mentre al Teatro Garignano, alle 19.30, sarà in scena il “Piacere dell’onestà” di Luigi Pirandello.

Sempre oggi nelle zone gialle riapriranno le sale cinematografiche, mentre nelle zone arancione e rossa rimarranno chiuse. Si potranno vedere film trasmessi prima della chiusura di ottobre, fra cui il film “I Predatori” di Pietro Castellitto.

A Milano il cinema Beltrade sarà il primo a riaprire con “Caro Diario” di Nanni Moretti; mentre a Roma riapriranno il Quattro Fontane e nuovo Sacher. Naturalmente la capienza dei cinema sarà ridotta con posti assegnati alla cassa per rispettare la distanza di sicurezza.

Grande delusione, invece, per i Centri Commerciali costretti a riaprire i loro negozi solo nei giorni feriali; rimangono chiusi nei week end.

La parziale riapertura è stata possibile per il lento ma progressivo diminuire dei contagi che mediamente è sotto lo 0.9, anche se alcune Regioni hanno un Rt ancora elevato, come il Molise con 1.49, la Basilicata 1,24 e la Sicilia 1.22.

In questa lotta alla pandemia è necessario il contributo di tutti, compresi i cittadini. Nella giornata di sabato in quasi tutte le grandi città ci sono stati assembramenti assurdi, con i poveri poliziotti addetti al controllo costretti a chiudere le strade come accaduto a Roma, Napoli, Milano, o a convincere 200 ragazzi di Bologna ad evitare gli assembramenti e ad indossare la mascherina.

Purtroppo la pandemia non accenna a diminuire soprattutto nei paesi più poveri come l’India. Negli ultimi tre giorni ci sono stati 1 milione di contagi, mentre nelle 24 ore i decessi sono stati oltre 3 mila. Purtroppo oltre ai vaccini mancano anche le bombole di ossigeno per soccorrere coloro che si contagiano. La comunità internazionale sta valutando come poter aiutare questo paese in gravi difficoltà. Intanto, per precauzione, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha deciso di bloccare gli arrivi dall’India per evitare altre varianti oltre l’inglese e la brasiliana.

Mentre il mondo intero combatte la pandemia con tutti i mezzi che la scienza può offrire, l’Italia ha ricevuto il primo Si dall’Europa al Recovery Fund dopo uno scambio tra il Presidente del Consiglio Draghi e la Presidente della Commissione Europea Von ver Leyen. “Sulle riforme garantisco io”, ha detto il nostro Presidente.

Oltre a convincere l’Europa sull’efficacia del Governo italiano a gestire i 221,5 miliardi del Recovery Plan, 30 miliardi dei quali alimentato con lo scostamento di bilancio, si è dovuti infine trovare un accordo interno con i 5 Stelle sull’incentivo del superbonus da prorogare fino al 2023. La difficoltà è stata superata con l’impegno del Presidente del Consiglio a finanziarlo con la prossima legge di bilancio.

Infine quota 100, introdotta dal Movimento 5 Stelle-Lega nel 2019, non sarà prorogata. Puntuali le proteste di Salvini. Il capo della Lega ha deciso di fare una campagna contro il coprifuoco dove hanno aderito oltre 20 mila persone.

Certo in questa fase così difficile, occorrerebbe maggiore responsabilità soprattutto da chi ci governa. Basta con la propaganda, basta voler mettere la bandierina su ogni progetto, basta pensare alle prossime elezioni comunali. L’Italia deve prima uscire dalla pandemia e dalla crisi economica, poi verrà tutto il resto.

Giuseppe Careri