Coronavirus: coprifuoco in Italia – di Giuseppe Careri

Coronavirus: coprifuoco in Italia – di Giuseppe Careri

Situazione sempre più drammatica per l’aumento esponenziale dei positivi e dei morti in Italia, Europa e nel mondo. Diverse Regioni italiane hanno iniziato la politica del coprifuoco a partire dalle ore 23, o dalle 24, fino alle 5 del mattino. La Campania del Governatore De Luca è stata tra le prime ad applicare le misure restrittive per la scuola e la chiusura di bar e ristoranti a partire dalle ore 23 fino alle 5 del mattino. Il Governatore ha deciso poi di vietare, senza coinvolgere il sindaco di Napoli De Magistris, anche gli spostamenti tra le province di Napoli; spostamenti consentiti solo per motivi sanitari, scolastici e di lavoro da dimostrare, comunque, attraverso un auto certificazione di recente memoria.

La decisione del Governatore della Campania ha scatenato purtroppo la reazione violenta di persone, non tanto di commercianti e lavoratori, quanto per la presenza di gruppi anti sistema che hanno scatenato la guerriglia nelle piazze del centro di Napoli contro le forze dell’ordine. Feriti un carabiniere e un poliziotto, arrestati due pregiudicati. In una dichiarazione riportata dall’Ansa la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha detto: “Aggressioni slegate da dissenso civile. Non hanno nulla a che fare con preoccupazioni di imprenditori e di lavoratori”

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte continua a rimandare ulteriormente le misure restrittive che sono comunque allo studio del governo; misure necessarie per arginare l’aumento vertiginoso dei positivi e di salvaguardia dell’economia. Dopo la Campania altre regioni hanno deciso il coprifuoco.

Nel Lazio, il Governatore Zingaretti ha emanato un’ordinanza di chiusura di tutte le attività commerciali a partire dalle 24 di venerdì alle 5 del mattino, salvo per coloro che presentano un’auto certificazione per motivi di lavoro.

A Campo dei Fiori protesta dei gestori di bar e ristoranti che hanno deciso la chiusura dei loro locali, una forma di serrata, per protestare contro l’ordinanza regionale. Sotto la statua di Giordano Bruno circolano solo le forze dell’ordine impegnate a controllare chi non rispetta l’ordinanza o è privo di auto certificazione. Strade deserte anche a Trastevere, una delle piazze famose di Roma, e in altre zone come il Pigneto transennato con il nastro adesivo.

Coprifuoco soltanto a Genova dove sono vietati gli assembramenti in tutta la regione; si potrà circolare, dalle 9 di sera alle 5 di mattina, solo se ci si dirige verso un esercizio commerciale.

Infine il Piemonte e la Lombardia, che ha il maggior numeri di contagi, chiusura dalle 23 alle 5; si potrà circolare solo con l’auto certificazione.

Ieri il numero dei positivi sono stati quasi 20 mila, esattamente 19.644 contagi, con 151 morti, per un totale di 37,210 decessi.

Naturalmente la situazione della pandemia preoccupa il Ministro della Salute Roberto Speranza che auspica misure al più presto; ma in realtà la pandemia preoccupa tutto il Governo che ha in procinto un nuovo Dpcm per emanare nuove misure restrittive. Nella bozza che è circolata si ipotizza la chiusura di bar, ristoranti e pasticcerie; di vie e piazze della movida a partire dalle 21; e poi chiusura delle piscine, palestre e sale giochi, teatri e cinema. Divieti per congressi e fiere. Lezioni in presenza per il primo ciclo di studi. Dad al 75% per le superiori.

La riunione però è stata aggiornata per approfondire le nuove misure restrittive che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte illustrerà in una conferenza stampa. Per tutto il giorno Conte è stato in riunione con la maggioranza, i capigruppo e in collegamento con le regioni, per la stesura del nuovo Dpcm che dovrebbe vedere la luce nella giornata di oggi. “Non possiamo abbassare la guardia, ha detto il Presidente del Consiglio, sono in arrivo settimane complesse”.

Per la verità la preoccupazione attraversa ormai tutto il paese. Da dieci giorni i contagi sono raddoppiati, le terapie intensive sono ormai in sofferenza, cosi pure i pronto soccorso. Serpeggia tra la cittadinanza la paura di una pandemia che diventa sempre più inarrestabile. Ci sono appelli al Presidente Mattarella e  Giuseppe Conte di cento accademici che chiedono misure subito per arginare l’avanzata del virus. Ormai l’indice di contagio è fuori controllo, una media di 1,5. I cittadini sono consapevoli del momento difficile che stiamo attraversando e sono disposti a seguire le indicazioni del governo.

Si tratta ora di trovare la chiave per fermare i contagi e salvare l’economia dal collasso. Per questo è necessaria la collaborazione di tutti.

Giuseppe Careri

 

 

 

 

Immagine utilizzata: Pixabay