Solidarietà addio – di Giuseppe Careri

Solidarietà addio – di Giuseppe Careri

Tre migranti uccisi e quattro feriti mentre fuggivano dalle guardie libiche dopo essere sbarcati a Khums, a est di Tripoli. I migranti erano stati intercettati dalla guardia costiera libica e riportati a terra dove è avvenuto il massacro di questa povera gente che fugge dalla guerra e dai centri di detenzione.

Lo scrive l’Oim, l’organizzazione mondiale per la migrazione denunciando il degrado dei centri di detenzione dove avvengono sevizie di ogni genere e stupri su donne indifese; violenze sistematiche ignorate dal resto d’Europa. Recentemente l’Italia ha finanziato le motovedette per la Libia e ha formato i suoi uomini proprio per impedire la partenza di connazionali verso le nostre spiagge. Senza dimenticare che la costa libica non è un porto sicuro come dimostra anche l’ultimo episodio di violenza. Uno dei più autorevoli parlamentari del partito democratico, Matteo Orfini, scrive su twitter: “Al netto di tutte le ipocrisie di circostanza, è esattamente quello per cui finanziamo la Libia: fermare i migranti con ogni mezzo”.

Occorre peraltro ricordare l’impegno profuso dal nostro Ministro dell’Interno atto a ridimensionare gli sbarchi nel nostro paese attraverso trattative con i maggiorenti della Libia e della Tunisia.

Ma il problema sembra essere ancora più grande della buona volontà di un ministro della Repubblica. Gli sbarchi continuano attraverso qualsiasi mezzo di navigazione, con i famosi barchini, i gommoni che trasportano decine di disperati in cerca di un approdo sicuro, con il terrore di ritornare nei centri di detenzione catturati dalla guardia costiera libica. Molti ci riescono a rischio della propria vita. E sbarcano a Lampedusa dove i centri di smistamento sono ormai saturi.

A sette anni dalla sua visita a Lampedusa il Papa ha ricordato: Penso alla Libia, ai campi di detenzione, agli abusi e alle violenze di cui sono vittime i migranti, ai viaggi della speranza, ai salvataggi e ai respingimenti”.

Sono oltre 12 mila i migranti giunti nella nostra isola da disperati, uomini, donne, bambini, in cerca di una vita decente rispetto al loro triste passato.

In questa ottica si inserisce anche il problema del coronavirus. Alcuni dei migranti giunti a Pozzallo sono risultati contagiati al Covid 19.

Per questa ragione la Ministra dell’Interno ha deciso di inviare a Lampedusa l’esercito per impedire la fuga ai profughi contagiati prima della fine della quarantena. “Si tratta di flussi incontrollati che creano seri problemi legati alla sicurezza sanitaria nazionale che si riverberano inevitabilmente sulle comunità locali”.

E’ una situazione a dir poco drammatica. Negli hotpost non ci sono posti sufficienti per accogliere tutti. Per di più si è aggiunto il problema sanitario con risvolti di paura della popolazione locale. I partiti studiano, ognuno per la propria convenienza elettorale, cosa fare per risolvere un problema al momento insolubile.

E’ il caso di ricordare l’accordo stipulato a settembre dell’anno scorso dal nostro paese e da altri che si affacciano sul Mediterraneo: ripartire i migranti tra tutti. L’accordo ha funzionato per qualche tempo, ma poi se ne sono perse le tracce.

Pertanto i diritti umani sono stati calpestati e soluzioni a breve non sembrano esserci. Certo, quando si è formato il governo PD-5 Stelle uno degli accordi era proprio quello di intervenire e modificare il decreto Salvini soprattutto per salvaguardare i diritti umani degli emigranti e salvaguardare le Ong che con grande sacrificio hanno salvato migliaia di vite umane.

Ecco, è giunto il momento di intervenire duramente su questa materia scottante che peggiora di giorno in giorno, con centinaia di sbarchi che complicano la vita di paesi come Lampedusa, peraltro sempre accogliente e generosa.

Non si possono fare calcoli elettorali, né si possono ignorare i problemi di tanti che scappano dalla guerra e dai centri di detenzione disumani sparsi in Libia e altrove.

Occorre agire subito! Sono trascorsi 11 mesi dalla formazione del governo giallorosso. Si dia seguito all’accordo sottoscritto, anche se i 5 stelle sono restii a trovare una soluzione soddisfacente per il loto movimento.

Si muova Zingaretti, si muova il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ormai la situazione è diventata esplosiva.

Siamo giunti a dover utilizzare l’esercito per evitare la fuga dei migranti dai nostri centri di accoglienza. Non è più plausibile attendere oltre per calcoli elettorali.

Si salvino i migranti in mare, si inseriscano in un percorso di accoglienza che consenta loro di essere infine inseriti a pieno titolo in una società cosiddetta civile. Ritroviamo la solidarietà verso i più deboli, i diseredati, gli ultimi.

Questa è la politica!

Giuseppe Careri