L’altra ” faccia” di Roma: un alieno tra di noi

L’altra ” faccia” di Roma: un alieno tra di noi

Siamo sommersi dai rifiuti. Sono anni ormai che a Roma viviamo in una condizione di degrado. E’ una responsabilità che parte da lontano con tutte le amministrazioni comunali che hanno preceduto l’attuale dei 5 stelle. Non si capisce perché non si costruiscano termovalorizzatori che all’estero sono addirittura nel centro delle principali città.

Certo, occorrerebbe anche da parte dei cittadini quell’educazione ambientale che spesso da noi è inesistente.

Forse occorrerebbe prendere esempio da un clochard che sin dal 2014 tiene la zona nord di Roma pulita dalle cartacce e cicche che noi buttiamo con indifferenza per strada. Per questo pubblichiamo nuovamente un articolo di ben 5 anni fa, con il racconto di un alieno nel nostro territorio.

Da oltre un anno nel quartiere di Roma Nord, è comparso dal nulla un signore dall’età indefinita, vestito con abiti logori, barba e capelli lunghi; può essere scambiato per un nulla facente, un clochard, o, magari, per un intellettuale fuggito da una civiltà, la nostra, ormai impazzita e priva di valori.

Ogni mattina, e per tutto il giorno fino a notte, questo strano signore, “armato” di scopa, rastrello, contenitore di plastica e un carrello, spazza tutte le strade del quartiere in maniera meticolosa; un quartiere elegante, con supermercato, bar, calzolaio, cinema, farmacia, edicola; rende così giardini e marciapiedi puliti  dalle cartacce, dalle foglie, dagli aghi di pino e da tutti i rifiuti che noi, cosiddetti “civili”, abbandoniamo con noncuranza in mezzo alla strada e nei nostri giardini pubblici. In poco tempo, grazie al suo lavoro gratis, Roma Nord è divenuta un giardino rifiorito, come se ne vedono a Londra o a Parigi.

L’alieno giunto tra noi, non parla con nessuno; a volte sorride timidamente agli abitanti del “villaggio globale” che tentano un approccio con lui per meglio conoscerlo ; inutilmente!

Decide lui, e solo lui, dove intervenire, quali sono i rami secchi da tagliare, gli arbusti ai lati della strada da eliminare, in quale giardino tosare l’erba. Sembra che conosca esattamente la botanica, visti i risultati eccellenti raggiunti in tutti questi mesi. Ma come vive, dove vive, come si sostiene questo personaggio che non conosce la nostra lingua, la nostra storia e le nostre abitudini?

“L’anno scorso a Roma ci fu una forte nevicata con temperature sotto lo zero. Questo signore aspettò che il mio forno chiudesse per sistemare il suo letto fatto di cartoni e coperte logore. Alle due di notte poteva così avere quel poco di calore che usciva dal forno”, dice Piero, il proprietario.

Per sei mesi l’alieno, dopo le preghiere, dormì nell’angolo del forno. La mattina provvedeva alla pulizia del piazzale e i cittadini, per ringraziarlo, gli offrivano chi il panino, chi un bicchiere di latte caldo, chi una piccola mancia. La notizia arrivò al parroco della chiesa Maria Vergine Immacolata.

“Molti fedeli mi segnalarono il disagio di questa persona costretta a dormire all’aperto con un clima così gelido. A nome della comunità”, dice padre Leonardo Ciarlo, “decisi di comprare una roulotte usata e di collocarla all’interno della parrocchia; qui poteva utilizzare anche i servizi igienici. Inizialmente si rifiutava di dormire dentro la roulotte, ma poi si convinse; gli diedi quindi le chiavi del cancello della chiesa e oggi, a qualunque ora, può rientrare e dormire nella sua roulotte”.

Dopo l’intervista con il Parroco, ho cercato di contattare l’alieno, che nel frattempo continua la pulizia del quartiere della Giustiniana come mai era avvenuto in passato da parte dell’amministrazione capitolina.

Ci ha rilasciato, con difficoltà e attraverso gesti, solo alcune informazioni della sua vita. “Mi chiamo Morin, ci ha detto, ho 59 anni,  sono nato in Romania, da tre anni sono in questa città; non ho famiglia”. Perché, gli chiedo, fai questo lavoro per questa comunità?…  “Sorride; perché voglio bene alla gente”! E la gente ricambia il suo impegno con una serie di iniziative: Piero, il proprietario del forno, gli ha “regalato” una macchinetta elettrica per tosare l’erba; La stazione di servizio gli rifornisce ogni tanto la benzina per il taglia erba. Il bar gli offre tutte le mattine la colazione a base di latte e cornetto. E poi le Suore Cappuccine che lo ospitano a pranzo e a cena. Infine i cittadini, molti ignoti, che lo aiutano attraverso piccole donazioni che lui utilizza per il suo lavoro.

Ed eccolo l’alieno! Una persona normale, umile, capace con il suo forte impegno quotidiano e solitario a rendere un quartiere più accogliente, pulito, vivibile, malgrado che nessuno glie lo abbia mai richiesto. E’ un esempio che dovrebbe spronare i signori delle istituzioni, i cittadini, i governanti a considerare il bene pubblico come un bene universale, non solo per la nostra generazione, ma anche per i nostri figli e i nostri nipoti. In fondo, si tratta solo di ritrovare quei valori sociali e di solidarietà che, prima di noi, i nostri genitori  e i nostri nonni ci avevano insegnato.

Giuseppe Careri – E-mail [email protected]

 

Giuseppe Careri