Roma: 11 novembre, referendum sull’Atac. Se ne parla poco o niente

Roma: 11 novembre, referendum sull’Atac. Se ne parla poco o niente

Domenica prossima, undici novembre, si terrà a Roma il referendum sulla liberalizzazione del trasporto pubblico su superficie, tram e metropolitane. Nonostante si sia a ridosso della consultazione, se ne parla pochissimo.

I seggi, aperti dalle ore 8.00 alle 20.00, saranno allestiti nelle scuole della capitale come accade con le consultazioni politiche. Il referendum, promosso dai Radicali, prevede di rispondere a due quesiti con il SI o il NO. Sul primo quesito della scheda elettorale è scritto:

Volete voi che Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e su rotaia mediante gare pubbliche, anche a una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia e la ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio”?

Il secondo quesito: “Volete voi che Roma Capitale, fermi restando i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia comunque affidati, favorisca e promuova altresì l’esercizio di trasporti collettivi non di linea in ambito locale a imprese operanti in concorrenza”?

 A favore del SI sono schierati i radicali e il PD dopo una consultazione con i propri elettori; per il NO il movimento 5 stelle, l’ex Sindaco di Roma Alemanno e Fassina di Leu. In campo per il SI è sceso anche Carlo Verdone, un romano doc, che ha invitato tutti i cittadini a votare questo referendum per tentare di cambiare una situazione dei trasporti a dir poco fallimentare.

Sono anni, infatti, sin dai precedenti governi di Centro Sinistra, che Roma soffre di un abbandono non solo sulla raccolta dei rifiuti, ma anche sui trasporti urbani assolutamente carenti per le esigenze quotidiane dei cittadini. E’ noto a tutti la precarietà degli autobus, gli incendi che si susseguono, i guasti, i ritardi endemici.

A fronte di questa situazione a dir poco precaria, il Comune di Roma ha annunciato l’arrivo di ben 600 nuovi autobus per sostituire ed aggiungere i vecchi mezzi ormai pronti per la loro rottamazione.

E’ alquanto strano, comunque, la mancanza di notizie e di servizi radiotelevisivi su un referendum così importante per la Capitale. La maggior parte dei cittadini romani ignora questa consultazione sul trasporto pubblico della loro città, sul giorno della votazione ed anche sui luoghi dove votare.

Il referendum è consultivo, non impegna pertanto il Comune di Roma ad accettare unì’eventuale sconfitta, ma certamente rappresenta un segnale politico atto a far cambiare sistema di gestione.

La Sindaca Virginia Raggi non ha fatto dichiarazioni pubbliche per il no, ma ha fatto notare che si tratta di un referendum consultivo.

Dopo i rifiuti maleodoranti in tutte le strade di Roma, le innumerevoli buche mai riparate, gli alberi caduti in tutta la città, con il referendum sui mezzi pubblici di Roma è un’occasione che potrebbe rappresentare un momento di riflessione per migliorare un trasporto finora dimostratosi assolutamente insufficiente. E allora approfittiamo di questa occasione prevista dalla nostra Costituzione e andiamo a votare, per il SI o per Il NO, con la speranza che Roma sia veramente la Grande Bellezza declamata da poeti, pittori, famosi scrittori stranieri ospiti del nostro paese, e Registi geniali capaci di mostrare la nostra città  in tutta la sua bellezza.

Giuseppe Careri