Governo Letta vara provvedimento per svuotare le carceri ed abbattere i tempi lunghi dei processi
Il Consiglio dei ministri ha approvato due importanti disegni di legge tesi a risolvere alcuni aspetti critici del cosiddetto “pianeta giustizia” in Italia. Uno dei principali obiettivi è quello di alleggerire il sovraffollamento delle carceri e di migliorare le condizioni di vita dei detenuti. Particolarmente seguiti, così, i problemi del reinserimento dei tossicodipendenti detenuti e del rimpatrio degli immigrati visto che queste due categorie pesano non poco sul numero dei reclusi.
Le nuove norme in materia di giustizia civile, proposte dal Guardasigilli Annamaria Cancellieri, hanno, inoltre, come obiettivo l’introduzione di procedure più snelle per abbattere i tempi lunghi dei processi, soprattutto nel campo civile.
Il presidente del Consiglio Enrico Letta al termine del Consiglio ha spiegato che “il decreto è una prima importante risposta all’appello del Capo dello Stato al Parlamento, che toccava un ventaglio di possibili interventi per cercare di calmare una situazione esplosiva che riguarda il sovraffollamento delle nostre carceri ed evitare interventi sanzionatori di organismi sovranazionali, che hanno messo l’Italia nella lista dei cattivi. Questo provvedimento non ha in nessun modo elementi di pericolosità per i cittadini”.
Parlando del problema dei una più ampia diffusione dell’uso del braccialetto elettronico, la Ministro Cancellieri spiega che questo strumento” sarà usato solo nei casi di detenzione domiciliare”. La Ministro della Giustizia ha tenuto a precisare che i provvedimenti adottati per i piccoli spacciatori di droga, in particolare l’istituzione del reato di “spaccio lieve” consente il recupero e la cura dei tossicodipendenti. “In carcere- ha detto la cancellieri- il tossicodipendente non riceve le stesse cure che può ricevere nelle comunità. Non si parli di indulti ed indultini. Non c’è nulla di automatico con questo decreto. Al giudice è data la facoltà di fare uscire delle persone con certi criteri, nei prossimi mesi ci potrebbe essere un’uscita scaglionata di 1.700 detenuti”.
Tra i provvedimenti varati vi è poi la creazione della figura del “Garante nazionale diritti dei detenuti” per poter dare maggior “voce” a chi vive nel carcere.
Alessandro Di Severo