Ergastolo per un ex militare tedesco di 90 anni che fucilò gli italiani di Cefalonia nel 1943.

Il Tribunale militare di Roma ha condannato all’ergastolo Alfred Stork, un ex militare tedesco novantenne accusato di aver partecipato alla fucilazione di “almeno 117 ufficiali italiani” a Cefalonia, nel settembre 1943.
Anche il pubblico ministero, il procuratore militare Marco De Paolis, aveva chiesto l’ergastolo per l’imputato, contumace e sempre disinteressato alle vicende del processo italiano.

Alla richiesta del pm si erano associate le parti civili, costituite da alcuni parenti delle vittime, dall’Associazione nazionale partigiani e dall’Associazione divisione Acqui. Il difensore di Stork ne aveva invece chiesto l’assoluzione, sottolineando l’assenza di prove a carico del suo assistito e il fatto che questi era stato costretto ad obbedire ad un ordine superiore.

Il tribunale ha anche stabilito un risarcimento nei confronti delle parti offese, che verrà definito in sede civile. Secondo l’accusa, Stork avrebbe fatto parte di uno dei due plotoni di esecuzione attivi a Cefalonia nei pressi della cosiddetta Casetta Rossa, dove fu sterminato l’intero stato maggiore della divisione Acqui. L’imputato aveva in passato confessato, nell’ambito di un’inchiesta tedesca, di aver partecipato alla fucilazione. Una confessione però inutilizzabile nel processo italiano, perchè resa senza difensore, e che l’imputato non ha mai voluto ripetere.

Red