Primo esperimento pratico del Mose di Venezia. Quattro delle 78 paratoie si sono alzate regolarmente dall’acqua della laguna. Termine dei lavori nel 2016. Lupi entusiasta

Primo esperimento pratico del Mose di Venezia. Quattro delle 78 paratoie si sono alzate regolarmente dall’acqua della laguna. Termine dei lavori nel 2016. Lupi entusiasta

Il primo esperimento di funzionamento del Mose di Venezia è riuscito. La prima paratoia del sistema di dighe mobili per la salvaguardia della laguna di Venezia si è regolarmente alzata dal fondo dell’acqua della bocca di porto di Treporti, dove sono già sistemate 4 delle 78 barriere mobili di metallo che formeranno appunto il Mose. Presente il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, la prima paratoia a venir fuori dall’acqua della laguna è stata 7. Poi, a sette minuti di distanza una dall’altra, sono apparse la 6, la 5 e la 4.

“Per l’operazione di salita di una una paratoia occorrono circa 10 minuti – ha spiegato ai numerosi giornalisti di tutto il mondo presenti il direttore generale del Consorzio Venezia Nuova, Hermes Redi – mentre la paratoia viene insufflata aria compressa per farla emergere. Tutte le operazioni vengono coordinate da un centro operativo all’Arsenale, attivo già da due anni, in grado di fornire previsioni utili per l’azionamento del Mose con tre giorni di anticipo”.

aaa1mose2Il ministro Lupi ha assistito entusiasta all’operazione: “Il completamento dell’obiettivo è tassativo – ha detto – e tassativo è terminare l’opera entro il 2016”. Si tratta, comunque, di un impegno economico assai rilevante. “Nella prossima Legge di stabilità – ha precisato in proposito il ministro – ci saranno le risorse per continuare i lavori e reintegreremo i 120 milioni di euro che ogni anno vengono stanziati per la salvaguardia di Venezia. E in più ci saranno – anche le risorse che servono per fare andare i lavori fino al termine della realizzazione”. Lupi ha pure assicurato che entro le prossime due settimane sarà trovata la soluzione sulla questione “grandi navi” a Venezia.

Riguardo alla prima prova pratica del funzionamento dei primi 4 elementi del Mose, la soddisfazione del presidente della regione veneto Zaia e del sindaco di Venezia. In contrapposizione, la contestazione di un gruppetto di ambientalisti oppositori del progetto, controllata dai servizi di sicurezza. Bisognerà aaa1mose3tuttavia attendere altri 2 anni per sapere se il Mose effettivamente salverà la laguna e Venezia dall’acqua alta.

La realizzazione del Mose è iniziata nel 2003 con la posa della prima pietra. Lo stato di avanzamento dei lavori è attualmente pari all’80 per cento. Il costo ammonta a 5493 milioni di euro, prezzo stabilito nel 2005. 4934 milioni per il dispositivo di difesa e 559 necessari per compensazioni ambientali, il monitoraggio dei cantieri e le piattaforme informatiche. Lo Stato ha stanziato 4867 milioni di euro, ma ad oggi ne sono disponibili 3704. Il Consorzio Venezia Nuova, per permettere ai lavori di proseguire, ha fatto ricorso a rilevanti prestiti-ponte.

Veronica Gabbuti