A “Ballarò” va in onda il furioso scontro tra le due anime del Pdl. Berlusconi voterà contro Letta

A “Ballarò” va in onda il furioso scontro tra le due anime del Pdl. Berlusconi voterà contro Letta

Incredibile scontro verbale a “Ballarò” tra Fabrizio Cicchitto, da sempre uno dei principali dirigenti del Pdl e Alessandro Sallusti, direttore de “Il Giornale”. Lo spaccato della furiosa battaglia in atto dentro il Centro Destra tra chi vuole spaccare tutto e chi, invece, vuole salvare il Governo Letta.

Abituati a vedere i due, per anni, combattere contro la sinistra è stato davvero strano assistere ai terribili fendenti che si menavano l’uno contro l’altro mentre discutevano del dibattito interno al partito di Silvio Berlusconi in vista del voto del giorno dopo. Cicchitto e Sallusti sembravano due nemici di vecchio corso piuttosto che antichi sodali e “complici” della politica berlusconiana che per venti anni ha gestito l’Italia.

Termini come “irresponsabili”, traditori sono stati tra quelli più delicati a partire dal momento in cui il Direttore de “Il Giornale” ha ricevuto una telefonata, cui lui ha risposto nonostante stesse partecipando ad un dibattito televisivo in diretta, con la quale si informava che il Pdl aveva deciso di votare la “sfiducia” a Letta.

Contro Cicchitto che continuava a sostenere la sua tesi, coincidente con quella di Alfano e degli altri ministri, di votare per Letta, il giornalista ha rovesciato contro il politico una serie di rimproveri che hanno suscitato la reazione risentita dell’ex capogruppo alla Camera del Pdl.

Per molti minuti i due hanno monopolizzato la discussione ed hanno continuato a discutere calorosamente confermando che il Pdl è oramai completamente spaccato. Dopo un po’ è stata letta una notizia Ansa con cui veniva confermata la decisione di Berlusconi di votare contro Letta e di andare, così, allo scontro ed alla conta interna anche con il gruppo di Alfano, gli altri ministri e Cicchitto.
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Sarà una lotta all’ultimo voto. Questa potrebbe rivelarsi l’ultima importante battaglia ingaggiata da Silvio Berlusconi, dentro e fuori del suo partito. Soprattutto se, come sembra, non gli dovesse andare bene.

G.I.