Processo Concordia: Schettino si difente a Grosseto “scaricando” sul timoniere mentre la Procura di Firenze impugna i “patteggiamenti” di sette persone

Processo Concordia:  Schettino si difente a Grosseto “scaricando” sul timoniere mentre la Procura di Firenze impugna i “patteggiamenti” di sette persone

Francesco Schettino, era del resto ampiamente prevedibile, si difende accusando: da la colpa al timoniere della Concordia di non aver eseguito i suoi ordini quella sciagurata notte del 13 gennaio 2012 facendo finire la nave contro lo scoglio delle Scole. Intanto la Procura Generale di Firenze ha impugnato il patteggiamento ottenuto proprio dal Tribunale di Grosseto dei cinque che erano nella plancia della nave al momento dell’impatto, il primo ufficiale del Concordia, e di altre due persone, tra cui uno dei responsabili della Costa crociere. Sembra che sarebbe stato proprio quest’il primo ufficiale a fornire al comandante “consegne poco chiare”.

L’accusato del comandante imputato all’udienza al Tribunale di Grosseto del processo sul naufragio è appunto il timoniere indonesiano Jacob Rusli Bin, che oltretutto conosce e comprende molto poco l’italiano. “Nel momento in cui ho chiesto al aaaschettino8timoniere di mettere i timoni a sinistra – ha sostenuto capitan Schettino – l’errore è stato di non farlo, in quel momento la nave aveva un’accelerazione a destra”, ha detto l’ex comandante che ha poi proseguito: “Se non ci fosse stato l’errore del timoniere, di non posizionare i timoni a sinistra, ovvero l’errore di scontrarsi, cioè di evitare la derapata, non ci sarebbe stato quello schiaffo”. Uno schiaffo che tuttavia ci sarebbe stato lo stesso, come si dice sia stato accertato in istruttoria, ma ben più lieve, tanto da produrre uno squarcio nello scafo di 35 metri in luogo dei 70 con il conseguente allagamento di soli due compartimenti stagni e non di cinque, impedendo l’affondamento del Concordia.

aaaschettino2Schettino torna così ancora una volta ad accusare il timoniere, ma il parere di Giuseppe Cavo Dragone, a capo dei periti del gip che nel 2012 si occuparono dell’incidente probatorio sulla Concordia, va contro quanto sostiene il capitano. Con le “dichiarazioni spontanee” di capitan Schettino, il processo che si tiene nei locali del cinema Moderno di Grosseto, entra nel vivo. Son cominciate le schermaglie tra accusa e gli avvocati di difesa. Si calcola che dovrebbero occorrere almeno una sessantina di udienze prima di arrivare a conclusione. Francesco Schettino non ha mai finora disertato un’udienza del processo che lo vede responsabile del naufragio che è costato la vita a 32 persone, due delle quali non ancora recuperate e di cui sono riprese le ricerche. Per tutta l’estate, chiuso nella sua casa di Meta di Sorrento, ha studiato una ad una le carte assieme ai suoi legali.

Veronica Gabbuti