Gaetano Silvestri nuovo presidente della Corte Costituzionale. La Consulta spaccata. Brutto segnale per Berlusconi?
Gaetano Silvestri è stato eletto nuovo presidente della Corte Costituzionale al posto dell’uscente Franco Gallo, appena sostituito da Giuliano Amato. Il risultato offre l’immagine di una Corte spaccata in due. Si tratta di una delle rare volte in cui la Consulta si trova è divisa al momento della scelta della nuova Presidenza.
Otto voti, infatti, sono andati a Silvestri e sette a Luigi Mazzella, nominato vicepresidente. Mazzella fu coinvolto nel 2009 in accese polemiche perché aveva invitato a cena, a casa sua, e tutti assieme, l’allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, l’allora Guardasigilli, Angelino Alfano, e l’allora Sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta.
All’incontro “galeotto” fu presente anche un altro giudice costituzionale, Paolo Maria Napolitano, accreditato, come del resto lo è Mazzella, in “quota“ centro destra. Le polemiche furono scatenate soprattutto dal fatto che l’incontro conviviale era avvenuto all’immediata vigilia della decisione che la Corte era chiamata ad esprimere sul cosiddetto “lodo Alfano”.
Entrambi nominati nel 2005 su voto del Parlamento, giurarono il 28 Giugno di quell’anno, sia Silvestri, sia Mazzella termineranno il loro mandato il 27 Giungo 2014 e, pertanto, Mazzella non ha speranze di poter fare il Presidente così come finiscono, invece, per fare un po’ tutti i componenti la Corte. Per una sorta di “gentlemen agreement”, infatti, tutto loro finiscono per assumere questa carica sia pure solo per pochi mesi, in alcuni casi anche per poche settimane, pur di far maturare a tutti un periodo di Presidenza.
In questo caso, invece, il risultato appena arrivato dovrebbe suonare come un ulteriore campanello d’allarme per Silvio Berlusconi nel caso trovasse il modo di adire la Corte per provare a far giudicare anticostituzionale la Legge Severino. La legge in virtù della quale la Giunta per le Elezioni e le immunità del Senato sta procedendo a dichiararlo decaduto dal suo seggio dopo la condanna a quattro anni confermata lo scorso 30 Luglio dalla Corte di Cassazione.
Silvestri, una volta eletto, ha provato a dare della Corte un’immagine di organismo unito: “ I colleghi hanno espresso il loro voto liberamente e segretamente. Prima c’è stata una divisione tra me e il collega Mazzella, ma un minuto dopo la Corte ha ritrovato l’unità”. Silvestri si è, accortamente, rifiutato di rispondere ad una esplicita domanda sulla Legge Severino: “A questa domanda non posso rispondere: se mi esprimessi potrebbe sembrare che io anticipi un’opinione che è possibile io debba dare nella sede competente”.
In realtà, egli non è ancora tenuto ad esprimersi affatto perché, al momento, non é presente dinanzi alla Corte alcuna richiesta di revisione costituzionale della legge in base alla quale Silvio Berlusconi finirà per uscire dal Parlamento.
Il neo presidente, invece, non ha eluso la domanda sul cosiddetto “Porcellum” la legge elettorale vigente per il rinnovo di Senato e Camera dei deputati sostenendo che “ci sono aspetti problematici rispetto al premio di maggioranza che non prevede una soglia minima” così come ha ricordato una già emessa sentenza della Corte.
Alessandro Di Severo