Malasanità a Roma: la bimba è morta per catetere inserito male. E’ accaduto al Policliclinico di Tor Vergata.

Malasanità a Roma:  la bimba è morta per catetere inserito male.  E’ accaduto al Policliclinico di Tor Vergata.

E’ morta a Roma al Policlinico di Tor Vergata dopo un intrevento in anestesia locale per l’inserimento di un catetere venoso. Un intervento di routine, ma la bambina, Gloria Ascia, due anni e mezzo, giunta dalla Sicilia e in attesa di un trapianto di midollo, è deceduta forse per l’imperizia o la disattenzione dei sanitari incaricati dell’intervento, durato, tra l’altro, oltre tre ore invece della circa mezz’ora solitamente necessaria. Sette gli indagati tra medici, anestesisti e infermieri che erano in sala operatoria. Disposta l’autopsia dal magistrato e un’inchiesta interna del policlinico universitario insieme ad una della Regione Lazio. L’esame autoptico avrebbe stabilito che il decesso sarebbe avvenuto a seguito di un’emorragia causata da un vaso reciso per errore che avrebbe invaso uno dei polmoni provocandone il collasso e il conseguente arresto cardiocircolatorio.

Giacomo Gabrielli Ag.Toiati Policlinico Tor VergataUna radiografia fatta dopo l’uscita dalla sala operatoria aveva accertato la presenza in grande quantità di sangue in uno dei polmoni. Ma nessuno è intervenuto in tempo. I sanitari che l’avevano in cura sembrano fossero a pranzo doo l’intervento. La piccola, che non si è mai risvegliata dall’anestesia, è morta tre ore dopo.

“Era entrata in sala operatoria a metà mattinata – ricorda il padre, Tony Ascia, di Gela, in provincia di Caltanissetta – perché dovevano inserirle un catetere che permettesse trasfusioni del sangue piuttosto che assunzioni di medicinali. Si trattava di realizzare un intervento di routine. Un’operazione in anestesia totale che si sarebbe dovuta concludere in trenta minuti al massimo. Dopo oltre due ore mi hanno riconsegnato mia figlia addormentata. Con mia moglie le cantavamo le canzoncine per farla riprendere, ma niente. Lei non mostrava alcun cenno di ripresa”. “Mia figlia – ha detto ancora il papà disperato – è morta per l’applicazione di un catetere venoso. I rischi sul trapianto c’erano e ne ero consapevole, ma non si può morire per un catetere”. A donare il midollo avrebbe dovuto essere il fratellino di Gloria, Riccardo Ascia, che ha tre anni e mezzo. Un “donatore” perfettamente compatibile.

Veronica Gabbuti