Francesco é a Rio accolto da un bagno di folla Il corteo papale è rimasto più volte bloccato. Il messaggio a giovani e grandi: Carità e Misericordia. Amore per i poveri
L’Airbus A330 Alitalia con a bordo Papa Francesco è atterrato all’aeroporto Galeao di Rio De Janeiro poco prima delle 21 italiane, quasi le 16 in Brasile. Ad accogliere il Pontefice la presidente del Brasile, Dilma Rousseff. Papa Francesco ha cercato subito il contatto con la folla festante, tanto è vero che durante il percorso verso la cattedrale metropolitana di Rio, nel centro della città, ha chiesto e ottenuto di tenere abbassati i vetri dei finestrini dell’auto che lo trasportava, appunto per salutare meglio la folla. Poi le misure di sucurezza per proteggere la sua persona sono improvvisamente venute meno e Francesco è rimasto più volte boloccato nella vettura che non riusciva a procedere. Così molti dei fedeli esultanti sono riusciti a “toccare” il Papa. E Francesco, felice, ha abbracciato un bambino. Scene commoventi e festose, che hanno tuttavia provocato il panico tra gli addetti alla sicurezza brasiliani e del Vaticano. Poi un incontro-colloquio con la presidente Rousseff, al termine del quale sulla piazza sono scoppiati scontri tra manifestanti anti governo e la polizia. Un agente è rimasto ferito.
Il Papa era partito alle 8,30 da Roma per Rio de Janeiro. E’ salito su un aereo Alitalia che, per tradizione, mette a disposizione del Pontefice itinerante i propri mezzi. Francesco si é presentato con la sua valigia, come fosse un viaggiatore qualsiasi, alle autorità, in testa Enrico Letta, schierate all’aeroporto per salutarlo al momento del commiato dal suolo italiano.
Poi, finalmente, il decollo dell’Airbus A330 verso un appuntamento con la forza di riscaldare sempre i cuori dei pontefici che, fino ad oggi, hanno partecipato all’evento mondiale dell’incontro con i giovani cattolici di tutto il mondo. Un appuntamento annuale iniziato con Papa Giovanni Paolo II e continuato, nonostante lo sforzo fisico che comportava, anche con Benedetto XVI.
Il caso ha voluto che Papa Ratzinger venisse eletto alla vigilia della Giornata mondiale della gioventù di Colonia, dando così al “papa tedesco” la possibilità, subito, di ritornare verso il proprio Paese di origine.
Francesco si trova a svolgere suo primo impegno simile ad un passo dalla sua Argentina. In effetti, già si preannuncia l’arrivo di oltre 40 mila suoi connazionali in Brasile, intenzionati a dare un saluto particolare al “loro Papa”.
Francesco, a pochi mesi dalla sua “chiamata”, potrà tornare a respirare la vera fragranza di quella “periferia” del mondo che lo ha tanto coinvolto. Prima da prete, e poi da vescovo. E che lo ha portato a definire subito il senso del proprio pontificato di fronte al mondo intero: andiamo verso le “periferie”. Che sono tante, di ogni genere. Tutte cariche di dolore, ma tutte in attesa di una parola di speranza.
Sicuramente, Francesco avrà pensato, su quell’aereo che lo ha fatto tornare nei pressi di casa, a tutti i cuori gonfi di tristezza e di attesa, allo stesso tempo, che lo vogliono perché hanno bisogno della anche della sua parola. Una parola di Carità e Misericordia. Chiesta, soprattutto, ai cristiani. Quelli che, sulla carta, costituiscono, in particolare i cattolici, il gruppo di credenti più consistente al mondo. Solo che questa consistenza deve tradursi anche in opere concrete, come Bergoglio ha ricordato anche in occasione del suo ultimo Angelus romano prima del volo verso Rio.
E’ inutile baloccarsi, ha detto in sostanza, tra ascetismo ed azione. Entrambe le cose devono essere al centro della vita del cristiano autentico. Pregare e lavorare. Non c’é contraddizione o contrasto tra questi due doveri che segnano un forte impegno per il cristiano, sulla base del suo amore per Dio.
Intanto, anche il Papa prega ed opera. A partire dall’impegno per ripulire la Chiesa di tutto ciò che é sbagliato, superfluo e, persino, inutile. Sembra che prima di partire abbia diramato le ultime disposizioni sulla Banca vaticana che così tante sofferenze ha provocato in Benedetto XVI e nello stesso Francesco.
Il viaggio a Rio, i bagni di folla in mezzo agli umili ed ai tanti senza il conto in banca, milioni di persone che vivono nelle “favelas” ai limiti della soglia di povertà, fa parte dello stesso impegno che Francesco ha assunto perché la Chiesa riprendesse in pieno il messaggio e l’esempio del Cristo.
Giancarlo Infante