Tempi stretti che preoccupano: il “fare” di Letta interessa anche Metro C ma da Pantano a Centocelle il 15 ottobre?

Tempi stretti che preoccupano:  il “fare” di Letta interessa anche Metro C  ma da Pantano a Centocelle il 15 ottobre?

La vera lotta è quella contro il tempo. La metro C della capitale trova spazio nel “decreto del fare” del governo Letta. È infatti previsto, in tale disegno di legge, un apposito paragrafo riguardante il progetto della metropolitana romana. All’interno della sezione dedicata alle infrastrutture, il decreto prevede che, a 45 giorni dalla sua approvazione, il Cipe (Comitato Interministeriale per le Programmazione Economica), finanzi la tratta della metro, oggi sprovvista di copertura finanziaria, che va dal Colosseo a piazza Venezia.

Al comma 6 dell’articolo 16 del decreto “del fare” si legge infatti: “entro il 30 ottobre 2013 viene sottoposto al Cipe il progetto definitivo della tratta Colosseo-piazza Venezia da finanziarsi a valere sul Fondo per le infrastrutture, a condizione che la tratta completata della stessa linea C da Pantano a Centocelle sia messa in esercizio entro il 15 ottobre 2013”. Ma sarà rispetata questa data?

cmetro3 treniSicuramente un problema da risolvere velocemente per l’amministrazione capitolina che si trova attualmente in ritardo sull’iter necessario per l’approvazione dell’apertura al pubblico. Solo il cosiddetto “pre esercizio”, comunque non prima della consegna della linea da parte di “Roma Metropolitane” che ne ha gestito la realizzazione. Il pre esercizio, ovvero la verfica in linea della circolazione dei treni nella tratta sotterranea con corse dei mezzi senza passeggeri, che sarà affidato all’Atac, potrà durare fino a due mesi. Sempre che non si rilevino disfunzioni e inconvenienti sempre possibili, considerando oltretutto che la linea C, a differenza di A e B, è una metropolitana senza conducente e altamente automatizzata. Quando tutto sarà andato per i meglio, sarà poi necessario l’intervento congiunto di Ministero e Regione per autorizzarne l’ esercizio. Come si vede, dubbi e incertezze non mancano.

Il rischio reale è dunque che i lavori per la metro C di Roma non rientrino, appunto, nei tempi previsti dal decreto governativo e si vada a perdere, oltre al servizio di trasporti, anche tutto il finanziamento, di 300 milioni di euro, previsto per questa parte dell’infrastruttura.

Luca Pandolfi