Un’altra estate al Giglio col Concordia gli abitanti dell’isola esausti ma calmi
Vigilia d’estate. L’Isola del Giglio si sta facendo bella per accogliere villeggianti e turisti. Ma i dati per l’imminente stagione non sono confortanti. Da 17 mesi sulla bella isola dell’arcipelago toscano grava, pesante come un macigno, il relitto inanimato della Costa Concordia. La grande nave da crociera se ne sta ancora lì incagliata, quasi all’imboccatura del porto, sulla costa orientale dell’isola.
Una presenza sinistra che a dispetto della tragedia e delle sue vittime ha pure prodotto sul Giglio ampi spicchi di notorietà e di pubblicità né desiderata né richiesta, ma che il troppo tempo trascorso dalla notte fredda ma limpida e col mare fortunatamente in calma piatta di quel 13 gennaio 2012 gennaio ha portato allo sfinimento i suoi abitanti, desiderosi ormai solo di dimenticare e di non aver più sotto gli occhi lo scafo inerte del gigante imbrigliato negli scogli. Tutto intorno, un brulicare di persone, di attrezzature e di mezzi che osservati dall’alto danno la sensazione di un laborioso formicaio in perenne movimento.
È il Sindaco dell’isola, Sergio Ortelli, a fornire alcuni dati a noi di RomaSettimanale.it. “L’impatto reale che la presenza del relitto ha provocato sugli alberghi ci dice il sindaco – risulta essere del -4 per cento mentre sull’intera isola sale a -18 per cento”. Percentuali che si riferiscono allo scorso anno, rilevate, infatti, al termine della stagione. Ma il Sindaco prosegue convinto: “La nave ha indotto problemi per il turismo, che sicuramente si riscontreranno anche quest’anno. Gli stessi residenti sentono ancora molto il peso di proporre nelle loro acque uno spettacolo di questo tipo. Gli abitanti del Giglio hanno il vero desiderio che la nave sia rimossa il prima possibile, continua Ortelli, ma dimostrano anche grande senso di responsabilità agendo in maniera collaborativa e di aiuto ai lavori di rimozione. Senza particolare chiasso, o dissenso rumoroso”.
Della rimozione del “Concordia” se ne occupa la italiana Micoperi in partnership con la statunitense Titan Salvage. Micoperi è un noto imprenditore nautico italiano con una lunga storia come specialista nella costruzione subacquea e di ingegneria. Titan Salvage è un gruppo di salvataggio marino americano “owned specialist” e al tempo stesso società di rimozione di relitti, parte del Gruppo Crowley, leader mondiale nel settore. Insomma, una più che affidabile e quotata grande partnership tra società super specializzate proprio in questo genere di particolari operazioni.
Per la rimozione della Costa Concordia, ingegneri e tecnici sono ricorsi a un progetto “ad hoc”, chiamato “Parbucklling Project”. Un sistema pensato apposta per le eccezionali dimensioni della nave (lunga 292 metri, larga 38 e alta 61 dal livello di galleggiaento, 114.500 tonnellate di dislocamento) in costante fase di avanzamento. E L’installazione, lo scorso 3 Giugno, della piattaforma n.2, la quinta delle sei struttura subacquee, costituisce un ulteriore passo avanti verso la definitiva rimozione.
Ma la notizia più aggiornata ce la comunica proprio il Sindaco Ortelli: “E’ in corso la perforazione per la stabilizzazione dell’ultima piattaforma – ci dice – e presumibilmente tale operazione sarà conclusa entro fine mese”. Nel frattempo, appare sempre più probabile che una volta raddrizzata e rimessa in condizioni di galleggiamento, la nave venga rimorchiata nel porto di Palermo, dove sarà smantellata. In queste ore al Senato, infatti, è stato approvato un ordine del giorno presentato dal Movimento Cinque Stelle che impegna il Governo “a valutare attentamente la scelta della struttura più idonea a livello nazionale per accogliere il relitto della nave per poi procedere alla demolizione della stessa”. Perde così consistenza l’iniziale scelta di Pombino caldeggiata dal Governo allora guidato da Mario Monti.
In ogni caso, nonostante tutto, ancora per questa estate abitanti dell’isola, villeggianti e turisti trascorreranno soggiorno e vacanze in acque quanto mai limpide e sempre ricche di quella caratteristica flora e fauna marina che hanno reso da secoli l’Isola del Giglio nota in tutto il mondo. Ma con accanto ancora, e in bella vista, il relitto della “già ammiraglia” della flotta crocieristica italiana tristemente adagiata tra gli scogli.
Luca Pandolfi